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Miti da sfatare

gio 09 dic 2021 09:12 • By: Giacomo Poletti

False credenze sul riscaldamento globale

Nella puntata precedente abbiamo parlato di ghiacciai, accennando il tema delle fluttuazioni climatiche. Perché sì, forse è arrivato il momento di sfatare alcune false credenze sul riscaldamento globale. Non manca infatti chi dice: “il clima è sempre cambiato!” (E come avevamo visto, è pure vero!) ma “le cause del mutamento in atto sono naturali”.

Proviamo, allora, a sfatare queste frasi ragionando al contrario: c’è un sito (https://www.bloomberg.com/graphics/2015-whats-warming-the-world/) dove sono riassunte tutte le cause naturali in grado di modificare il clima. Il risultato finale è… assai chiaro, ma lo scopriremo a fine articolo.

Vediamo, allora: cosa c’è in natura in grado di cambiare il clima su scale almeno decennali?

Prima idea, l’orbita della Terra: la traiettoria ellittica del pianeta attorno alla nostra stella è regolare? No, ha dei cicli noti. Eppure, secondo il 95% delle simulazioni, questa fluttuazione naturale dovrebbe persino portarci negli ultimi anni un lieve raffreddamento. Allora perché la Terra si scalda?

Seconda ipotesi: l’attività solare. L’energia emessa dal Sole è quasi costante a 1367 Watt per metro quadro; ha avuto dei blandi picchi negli anni ’50 e ’60 (senza peraltro dare effetti evidenti) ma ad oggi è su valori medi, come confermano anche le lunghissime serie ormai secolari - nate in Cina - di rilevazione delle macchie solari.

Quindi, che siano i vulcani? L’ultima eruzione in grado di “sparare” polveri ad altissime quote, raffreddando l’atmosfera per un paio di anni, fu quella del Pinatubo nel 1991 che iniettò in atmosfera 10 chilometri cubi di materiali. Da anni in effetti non ci sono grandi eruzioni, ma la quiete vulcanica risulta trascurabile sull’aumento di temperatura che stiamo misurando.

E se fosse colpa…dell’uso del suolo? Se cemento e asfalto scaldassero di più l’atmosfera, cambiando il regime energetico del suolo? Gli studiosi hanno valutato anche questo, un fattore forse poco noto al grande pubblico: la deforestazione nel breve termine tende a raffreddare leggermente il pianeta. Senza vegetazione l’albedo (la capacità di riflettere i raggi solari) cambia per il colore più chiaro del suolo, inoltre il terreno privo di copertura perde calore più facilmente.

E se fosse l’ozono che si forma nei bassi strati per l’inquinamento? Un certo effetto serra lo causa, ma insufficiente per giustificare l’aumento termico in corso.

Allora, forse, sono gli aerosol, le polveri emesse dall’uomo con la propria attività. Un effetto reale eppure raffreddante, perché le polveri schermano il sole con esito quindi contrario al trend in atto.

E tutti questi fattori insieme come lavorano? Secondo le simulazioni, negli anni ’90 avrebbero dovuto complessivamente raffreddare la Terra (cosa che non è avvenuta, anzi). E cos’è, allora, che può giustificare l’aumento termico che stiamo misurando su tutto il pianeta da qualche decennio? Solo una cosa: la crescita abnorme dei gas serra in atmosfera, emessi con la combustione di enormi quantità di petrolio, gas naturale e carbone! 



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