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Dopo Covid: turismo nelle Valli del Noce

La sorpresa dell’estate è Freihaus

ven 09 ott 2020 15:10 • By: Alberto Mosca

Grande successo per l’apertura al pubblico dello storico palazzo di Arsio

Sono stati oltre 1000 i visitatori che hanno accolto l’invito del Gruppo culturale Arzberg-Val di Non, che tra l’inizio di giugno e la fine di settembre ha aperto lo storico palazzo Arsio-Freihaus. Un risultato lusinghiero se pensiamo che l’apertura era solo per le domeniche e i festivi, naturalmente in ottemperanza delle norme di sicurezza anti Covid-19.

Non è stata necessaria la prenotazione, ma i visitatori sono stati organizzati in piccoli gruppi, con la possibilità di usufruire di visite guidate e di ammirare i figuranti in costume d’epoca.

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Un grande risultato, ottenuto grazie alla collaborazione con la Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia, proprietaria del complesso, che ha affidato all’associazione di Arsio la cura dell’allestimento delle storiche sale del palazzo.

Un assaggio di attività vi era già stato nell’autunno 2019, con una conferenza storica e la successiva visita alle sale e alla cappella, decorata da Carlo Bonacina e che custodisce le reliquie di San Celestino e altri santi, portate da Roma ad Arsio dal conte Giovanni Emanuele, destinate alla cappella del soprastante Castel San Giovanni e nel 1824 traslate nella nuova cappella di palazzo Freihaus. La proprietà venne acquisita da Carlo d’Arsio nel 1587, ceduta dalla famiglia Madruzzo; qui nel 1627 sorse il palazzo, che rimase legato alla nobile famiglia fi no alla metà dell’Ottocento. Nel XX secolo passò alla provincia patavina dei Padri Francescani Conventuali, ospitandone lo storico seminario, e subì le trasformazioni dovute agli usi moderni. Recentemente sottoposto a restauro, l’immobile ha riacquistato, almeno esteriormente, lo splendore di un tempo. E la gioia di ricevere visite. 



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