Skin ADV
Natale tempo di regali

Che Natale sarà quello del 2020?

gio 31 dic 2020 11:12 • By: Lorena Stablum

Si festeggerà nonostante le restrizioni

Senza le luci scintillanti dei mercatini in piazza a Trento, senza la possibilità di poter ammirare i mille, piccoli e grandi presepi di Ossana, senza le feste in piazza per Capodanno e con i “cenoni contingentati”, e probabilmente anche senza potersi godere la classica settimana bianca delle feste, il Natale 2020 si prospetta all’insegna - quantomeno - della sobrietà e della prudenza. La spensierata allegria che da sempre caratterizza il periodo che celebra la nascita di Gesù Bambino, fatta di addobbi sgargianti, pacchetti e pacchettini da mettere sotto l’albero in attesa di essere scartati e qualche eccesso culinario (forse) di troppo, dovrà fare necessariamente i conti con le nuove direttive imposte dal Governo per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. Nel mentre scriviamo, le misure sono ancora al vaglio anche se qualche ipotesi si è già fatta largamente strada. Nel frattempo si indagano le ripercussioni che le nuove disposizioni potrebbero avere non solo sulla socialità che per forza di cose sarà ridotta al minimo, ma anche sull’economia già martoriata da questo anno horribilis. I provvedimenti infatti andranno inevitabilmente a incidere, oltre che sul settore turistico che potrebbe veder slittare ancora per un po’ l’inizio della stagione invernale, anche sui consumi nel momento più importante dell’anno per gli acquisti che, secondo Confcommercio, valgono nel solo mese di dicembre circa 110 miliardi di euro (stima 2019) su un totale annuo di 900 miliardi.

Autoroen Aprile


Il prospettato Natale senza pranzi e cenoni, con i probabili limiti posti agli spostamenti, il coprifuoco, l’invito a festeggiare tra conviventi e a ridurre il numero delle persone a tavola – secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè – rischia di far perdere al sistema economico fino a 5 miliardi - tale è la cifra che lo scorso anno è stata spesa dagli italiani per imbandire le tavole - andando a colpire intere filiere produttive agroalimentari del Made in Italy: i 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, i 74 milioni di bottiglie di spumante, le tonnellate di pasta, i 6 milioni di chili tra cotechini, zamponi, frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci divorati lo scorso anno durante il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno potrebbero quest’anno ridursi drasticamente. Solo per i mancati brindisi, ad esempio, – evidenzia ancora Coldiretti - si rischia di dire addio ai 1,2 miliardi di euro spesi nel 2019 dagli italiani, in casa e fuori, per riempire i calici di vino e spumante nelle cene di fine anno. Un danno che si somma a quello derivante dalle limitazioni imposte a locali e ristoranti in tutto il mondo – e, quindi, dal conseguente calo delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani - e dalla mancanza di turisti italiani e stranieri, che destinano quasi un terzo della spesa turistica proprio all’alimentazione.

Per rilanciare i consumi e sostenere gli esercizi commerciali, il Governo sta pensando di adottare misure che incentivino gli acquisti attraverso l’allentamento di alcune restrizioni - almeno fino a Natale per il quale si ipotizzano norme più severe - prevedendo, ad esempio, il posticipo di due ore del coprifuoco, l’allungamento dell’orario di apertura dei negozi e l’apertura dei centri commerciali nei fine settimana sebbene con accessi contingentati per evitare gli assembramenti. Tra le misure anche l'extra cashback di Natale, un rimborso del 10% e fino a un massimo di 150 euro per le spese natalizie effettuate nel mese di dicembre nei negozi fisici con carte di credito, bancomat e altri sistemi di pagamento tracciabili. E che in questo momento sia particolarmente importante scegliere i negozi fisici, di vicinato, per fare le proprie compere lo ribadisce anche Confesercenti che ricorda che “far vivere i negozi significa far vivere le città”. Proprio per sostenere, in vista del Natale, gli acquisti nei negozi di vicinato e aiutare così le attività che danno lavoro a tante persone l’associazione di categoria ha lanciato la campagna nazionale di “Compro sotto casa perché mi sento a casa”.

 



Riproduzione riservata ©

indietro


Ti potrebbe interessare anche...