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I costi sociali ed economici della pandemia: una prima indagine

Sportello Amico: volontari al servizio del cittadino

gio 22 apr 2021 06:04 • By: Paolo Forno

Un punto di riferimento per le persone in difficoltà

MOLLARO. Essere un punto di riferimento per le persone in difficoltà, senza sostituirsi ai Servizi alle istituzioni locali, ma svolgendo un ruolo di intermediario. Questo l’obiettivo dello Sportello Amico, un progetto nato negli ultimi anni a Predaia e gestito da volontari con competenze specifiche.

In un momento storico drammatico come questo, in cui anche le problematiche psicologiche e i disagi si fanno più profondi, diventano quanto mai indispensabili quei punti di riferimento a supporto, soprattutto, delle persone più deboli.

Ne abbiamo parlato con la referente dello Sportello Amico Raffaella Falduti, ex dipendente del Ministero degli Interni in servizio alla Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Bolzano. Falduti ha collaborato negli anni con i magistrati del territorio altoatesino, sia in ambito penale che amministrativo, con attività investigativa inerente i reati di stalking, maltrattamenti in famiglia e altri reati contro la persona. 

Di cosa si occupa concretamente lo Sportello Amico?

Lo “sportello”, attivo da luglio 2016, si occupa di problematiche sociali, tra cui quelle che interessano anziani, famiglie, giovani, e disabilità. Siamo un servizio gestito da volontari e forniamo un supporto all’amministrazione comunale. Il servizio è mirato ad aiutare le persone nei momenti d’incertezza dando riscontri a quelle domande che spesso necessitano di risposte pratiche e non burocratiche.
Io mi occupo di tematiche riguardanti le famiglie, adulti di nazionalità italiana e straniera. Altri operatori con specifiche competenze sono Aldo Webber che si occupa di sanità ed anziani, e Deborah Helfer che tratta i temi della disabilità e della comunicazione. Visto il successo che lo sportello ha avuto negli anni l’amministrazione comunale ha deciso di istituzionalizzarlo e oggi si trova una sezione dedicata sul sito del comune di Predaia.

In che modo?

Interpretando il ruolo di intermediario con la pubblica amministrazione sulle diverse problematiche che hanno coinvolto la singola persona richiedente, fornendo supporto o più semplicemente vicinanza. Instauriamo un dialogo costruttivo affrontando le situazioni con la massima discrezione e serietà. La nostra è un’attività di accoglienza, ascolto e orientamento sociale.

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Dopo aver ascoltato la testimonianza della persona che ci chiede supporto, cerchiamo di individuare il giusto percorso da intraprendere indirizzandola verso gli uffici competenti, Si vuole così abbattere ogni possibile muro divisorio ancora esistente tra la macchina amministrativa e il cittadino, riuscendo a dare le giuste risposte pratiche a chi sente un particolare bisogno di tutela.

Gli operatori ricevono su appuntamento contattando il numero di telefono che si trova sul sito del comune di Predaia, scrivendo una mail o anche attraverso il contatto diretto, tutto questo nel rispetto assoluto della privacy.

In un momento in cui siamo fisicamente distanti come si svolge la vostra attività?

In questo periodo difficile abbiamo reso possibile una fitta collaborazione con moltissimi aderenti tramite il canale WhatsApp chiamato “teniamoci in contatto”.

I molteplici decreti e la poca chiarezza spesso hanno destabilizzato le fasce di ogni età portando ad incomprensioni, e il dover immergersi in una burocrazia assurda è stato, e sarà ancora, alquanto difficoltoso.

Per questo lo sportello ha cercato di fare rete, coinvolgendo la comunità e cercando di dare risposte certe laddove è stato possibile. Un esempio di concreta utilità si è avuto a marzo 2020 quando è stata effettuata la distribuzione attiva di migliaia di mascherine donate agli enti più bisognosi con un intelligente ed efficace lavoro di squadra. La pagina Facebook ed altri canali contribuiscono a dare ampia diffusione di tutte le informazioni e iniziative messe in atto dai volontari.

Quali sono le principali problematiche che vi vengono poste?

Certamente durante questa pandemia molte persone sono state colte da una solitudine diffusa.  Un problema sentito ovviamente da chi vive da solo, ma spesso anche in famiglia. Questa situazione difficile e surreale ha alimentato angosce, senso di isolamento sia nei giovani che negli adulti, ma soprattutto ha colpito gli anziani. Stiamo indirizzando molte persone verso il servizio comunale di supporto agli anziani in sede di prenotazione del vaccino anti Covid19.

Un servizio istituito con il prezioso supporto dei giovani volontari di Predaia e dell’Ufficio Cultura comunale. È molto apprezzato dai nostri anziani ai quali viene offerto non solo un aiuto tecnologico ma, soprattutto, delle preziose rassicurazioni in un momento di incertezza come quello attuale. La fiducia, il sostegno reciproco, o semplicemente la “vicinanza senza giudizio” sono valori fondamentali per sentirsi meno soli in una società che corre troppo in fretta. 

Lo sportello accoglie cittadini di tutta la valle?

Sì, e devo dire inoltre che le richieste non provengono solo dalla Val di Non, ma anche da altri territori.

Sulla base della vostra esperienza, si può affermare che funzioni la rete tra i vari servizi alla persona?

Nell’esperienza maturata in questi anni abbiamo riscontrato alcune difficoltà da parte degli utenti nell’ottenere in tempi certi delle risposte. Ma ha sempre prevalso uno spirito collaborativo verso percorsi volti ad ottenere soluzioni veloci e migliorative alle varie istanze e problematiche poste.

Incontrate persone di ogni età?

Si, lo sportello ha accolto istanze da parte di giovani, adulti, anziani che hanno individuato in questo servizio un punto di riferimento, richiamando cosi l’attenzione anche di coloro che non erano a conoscenza di questo progetto.

Questo servizio sembra arricchire sia chi lo riceve sia chi lo offre. È così?

Ogni storia che ci viene raccontata è una storia a sé, diversa da ogni altra e con un suo significato specifico che chiede di essere comunicato, letto, compreso. La donna, il ragazzo, l’adulto, che raccontano la propria storia chiedono soltanto di essere ascoltati, di essere compresi. Molti episodi che ci vengono raccontati avvengono in un contesto familiare. Sono emerse storie di conflittualità di diverso tipo. Alcuni hanno raccontato con coraggio e con determinazione i momenti difficili che hanno dovuto affrontare, le crisi, i momenti bui ma anche la voglia di ricominciare. Non è facile per le persone tirar fuori le emozioni e raccontare storie così intime, così delicate. Per aprirsi bisogna superare in primis il sentimento dominante, quello della vergogna. La fiducia riposta nei nostri confronti è un dono prezioso, lavorando abbiamo cercato di dare risposte adeguate ad ogni singola situazione indirizzando le persone verso le istituzioni ed i profili professionali competenti, questo ci riempie di orgoglio.



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