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I costi sociali ed economici della pandemia: una prima indagine

Tempi di Covid, Ama attiva gruppi online di auto mutuo aiuto

gio 22 apr 2021 12:04 • By: Lorena Stablum

La coordinatrice Vanzetta: “Stiamo vedendo solo la punta dell’iceberg di un malessere che è aumentato”

TRENTO. “In questo momento siamo in emergenza. Vediamo solo la punta dell’iceberg. Solo nei prossimi mesi, più probabilmente anni vedremo gli effetti della pandemia se non si riuscirà al più presto a recuperare i momenti di relazione”. Miriam Vanzetta è coordinatrice di Ama di Trento, l’associazione di volontariato che ha come finalità la promozione della salute attraverso l’attivazione di gruppi di auto mutuo aiuto e di altre iniziative di mutualità. Come molte associazioni che operano nel settore sociale, in questi lunghi mesi di emergenza sanitaria anche Ama ha visto crescere nella comunità un forte malessere sul fronte della depressione, della salute mentale e, in alcuni casi, del suicidio. “C’è stato un notevole peggioramento – commenta la coordinatrice di Ama -. Diverse persone, che prima della pandemia avrebbero saputo gestire i classici problemi legati al ciclo di vita e, perciò, non si sarebbero mai rivolte ai servizi, ora invece sentono la necessità di chiedere un supporto”.

I giovani e l’isolamento sociale. Attraverso la chat “Tra-di-noi”, l’associazione Ama ha un osservatorio anche su quanto sta accadendo nel mondo dei giovani e dei giovanissimi. La chat è un servizio gratuito e anonimo dove tre volte in settimana (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 20 alle 22) i ragazzi dai 10 ai 35 anni possono dialogare con volontari formati di ciò che desiderano: paure, sogni, problemi o altro. “Abbiamo visto un aumento esponenziale delle richieste - spiega Vanzetta -.

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I ragazzi, per loro natura, dovrebbero poter avere occasioni di relazione tra pari e vivere delle esperienze anche lontani dalla famiglia. La pandemia, con le chiusure e la didattica a distanza, li ha fatti vivere invece a strettissimo contatto con i genitori, molto più di quanto accadeva in tempi normali, quando potevano andare a scuola, fare sport, incontrare i coetanei. Già prima della pandemia, come associazione abbiamo lavorato sul fenomeno dell’Hikikomori, ora le richieste legate all’isolamento sociale sono notevolmente aumentate sia da parte delle famiglie che delle scuole che ci hanno fatto presente come molti ragazzi, al ritorno in classe dalla didattica a distanza, non stiano frequentando le lezioni in presenza”.

Aumenta la conflittualità. In tutte le fasce d’età, come evidenzia la coordinatrice, è presente un senso di solitudine e si affaccia un aumento della conflittualità che trova una delle cause nella convivenza forzata 24 ore su 24 ore e protratta per intere settimane: “Abbiamo segnalazioni in questo senso – conferma Vanzetta – sia tra giovani coppie, che tra genitori e figli: i genitori si trovano in difficoltà a gestire i ragazzi costretti in casa tutto il giorno dovendo, magari, conciliare anche il lavoro in home working. Gli anziani, gli over 65, inoltre, sono la categoria che forse più di altre sta soffrendo la pandemia. Se, da un lato, la popolazione più anziana necessita di una maggiore attenzione rispetto al distanziamento sociale e alla tutela della loro salute, dall’altro, è la categoria che avrebbe più bisogno di vivere la relazione”.

Come ha risposto Ama alla pandemia? L’associazione ha continuato la propria attività di supporto alle famiglie spostando le attività che prima erano in presenza sull’online. “Quasi tutti i gruppi, in base anche alle fasce d’età, si sono incontrati su piattaforme online – aggiunge ancora la coordinatrice -. L’online è stata anche un’opportunità: ci ha permesso di avvicinarci a situazioni che prima facevano fatica a emergere e di far partecipare persone che o per una disabilità o per la distanza geografica, prima non sarebbero venute in sede. Oltre a continuare con l’attività rivolta ai giovani ‘Tra-di-Noi? e la linea telefonica ‘Invito alla vita’ per la prevenzione del suicidio – conclude - abbiamo attivato, poi, nuovi gruppi legati al Covid per persone che hanno subito la perdita di un familiare a causa del virus. È questo un lutto particolarmente traumatico: il dolore per la perdita di una persona cara, in questo caso, è aggravato dal fatto che il virus non permette tutti quei riti che aiutano l’elaborazione del lutto. Siamo anche disponibili a partire con un gruppo online riservato agli operatori sanitari e sociali che, in questi mesi, abbiano vissuto esperienze negative e critiche”.

Per informazioni sulle attività visitare il sito di Ama.



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