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Rifiuti: quanto ci costano

Val di Non, con oltre il 79% la differenziata è da record

mer 19 feb 2020 16:02 • By: Fabrizio Brida

Dominici: «Ora la sfida è ridurre i rifiuti in termini assoluti eliminando le plastiche monouso»

Il trend di crescita della raccolta differenziata in Val di Non è stato confermato anche nel 2019 e un nuovo record è stato raggiunto: dopo l’interessante traguardo del 78,96% dell’annata 2018, nell’anno da poco concluso la percentuale è salita al 79,13%.

Un risultato confortante per l’amministrazione della Comunità, impegnata da anni nel miglioramento di questa percentuale attraverso lo sviluppo dei servizi a disposizione del cittadino e campagne di sensibilizzazione ad ogni livello.

«È inevitabile che, raggiunte percentuali di questo tipo, migliorare ulteriormente rispetto alla raccolta differenziata non sarà facile – spiega Silvano Dominici, presidente della Comunità della Val di Non –. Le analisi svolte ci forniscono indicazioni importanti: da un lato quel 16% di frazione residua di rifiuto secco lascia intravedere margini di riduzione nell’ordine di qualche punto percentuale. Tale margine è principalmente legato a un auspicabile ulteriore miglioramento sulla raccolta differenziata da parte dei cittadini che, con il tempo, diventano sempre più precisi e attenti. Dall’altro lato oggi la sfida più interessante è indubbiamente rappresentata dalla riduzione della quantità di rifiuti prodotta in termini assoluti, con particolare riferimento alle plastiche monouso».

Una partita, questa, che sta particolarmente a cuore alla Comunità della Val di Non, che ha messo in campo alcuni gesti concreti per sensibilizzare ed educare i cittadini.

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«Tali azioni – rivela Dominici – consistonoad esempio nella rimozione delle bottiglie di plastica dai distributori della nostra sede, passando per specifici progetti realizzati con il sistema scolastico a tutti i livelli, sino a specifici accordi con la distribuzione alimentare mirati a favorire l’impiego di prodotti con uso di imballaggi limitato».

Particolare attenzione, infatti, va riposta a un trend di crescita rispetto ad alcune tipologie di rifiuto. Nella fattispecie i dati indicano un incremento di oltre il 30% rispetto alla tipologia rappresentata dalle bottiglie in plastica negli ultimi cinque anni.

«Questi materiali, riuniti in un sistema di raccoltadifferenziata, rappresentano senza ombra di dubbio una risorsa – afferma il presidente della Comunità –. In Val di Non la vendita di rifiuti differenziati genera un utile al sistema di oltre mezzo milione di euro su un costo complessivo del servizio di tre milioni. Un dato interessante, che senza dubbio deve renderci fieri, ma anche un numero legato ad alcuni fattori a livello globale che non possono essere trascurati. Buona parte dei processi di recupero dei materiali è vincolata all’industria cinese, che oggi rappresenta di fatto il principale ricettore dei materiali differenziati».

La politica cinese sta evolvendo verso una direzione che sembra indirizzata a una netta riduzione nell’importazione di materiali da processare. «Questo per due motivi sostanziali – continua Dominici –. Da unaparte il crescente benessere in Cina ha avuto come conseguenza l’aumento delle produzioni interne di rifiuti, dall’altra una sensibilità “green” in aumento nella Repubblica Popolare cinese sta orientando le azioni verso politiche industriali più caute».

Secondo il presidente della Comunità della Val di Non, questa nuova visione su scala globale potrebbe avere come effetto la netta riduzione dei prezzi delle materie prime, fino ad arrivare, in uno scenario più drastico ma non del tutto improbabile, a un sostanziale esubero nell’offerta delle materie prime.

«Tutto ciò consiglia un serio e rapido ragionamentoorientato alla riduzione della produzione alla fonte di rifiuti urbani – conclude Dominici –. Si tratta di un processo molto complesso che richiederà tempo, pazienza e un cambio deciso di mentalità a molti livelli. Certo è che tale processo oggi però rappresenta una necessità da affrontare senza panico ma con convinzione, lavorando soprattutto sull’educazione dei cittadini e in particolare delle nuove generazioni».



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