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SuperBonus delle meraviglie?

Il mercato dopato

gio 12 ago 2021 11:08 • By: Federica Chini

Gli artigiani nonesi e solandri: l’incentivo andava spalmato su 10 anni

Andrea De Zordo e Roberto Mattarei

VALLI DEL NOCE. Non si sono fatti attendere gli effetti del Superbonus 110% sul nostro territorio, lo si può constatare con i propri occhi senza essere degli esperti in materia: un po' ovunque si vedono impalcature e cantieri per la ristrutturazione degli edifici, molti dei quali abbandonati per lungo tempo in condizioni fatiscenti. Il volano generato dalla sovvenzione nel settore edilizio ha proporzioni enormi, con un aumento dell'occupazione mai visto prima. Ma sono davvero così positive le conseguenze del Superbonus 110% sull'economia locale? Ni. Molte luci sicuramente, controbilanciate da una serie di problematiche non da poco, secondo Roberto Mattarei ed Andrea De Zordo, rispettivamente presidenti di Assoartigiani della Val di Sole e della Val di Non.

Il primo, sottolineando la notevole mole – o meglio, l'aumento a dismisura -  di richieste nel circuito della cessione del credito da parte degli istituti di credito, evidenzia le precarietà di questo sistema, in primis la durata troppo breve dell'incentivo – la richiesta è possibile fino al 30 giugno 2022 per gli immobili unifamiliari, estesa al 31 dicembre 2022 per i condomini -, la mancanza di certezze e la necessità di correttivi, specialmente dal punto di vista burocratico.

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Una crescita anomala nella domanda, che ha “dopato” il mercato, con i prezzi delle materie prime lievitati esageratamente ed un aumento della manodopera che sarà sicuramente difficile da gestire una volta scaduti i termini temporali del Superbonus. Aspetti, questi ultimi, rilevati anche dall'omologo noneso De Zordo.

“Oltretutto, il continuo reclutamento di nuova manodopera con poca esperienza alle spalle ha ovviamente delle conseguenze sulla qualità del prodotto finito – evidenzia Mattarei -. Sarebbe stato opportuno spalmare l'incentivo su almeno una decina d'anni, un tempo ragionevole per un piano casa adeguato”. Anche su questo fronte De Zordo concorda.

“I primi accenni al Superbonus risalgono al marzo/aprile 2020, mentre i primi interventi sugli immobili hanno preso il via un anno dopo: nel mezzo, un limbo di dubbi e perplessità” commenta il presidente di Assoartigiani Val di Non, il quale espone gli esiti favorevoli del Superbonus, come l'efficientamento energetico, la riduzione dell'inquinamento ed il miglioramento degli immobili, dal punto di vista estetico, urbanistico e paesaggistico. Ristrutturazioni che procedono a spron battuto, a differenza delle costruzioni avviate da zero, spesso interrotte per l'impennata nei costi dei materiali. “Uno strumento eccezionale per dare una decisa spinta alla ripartenza post Covid – con un ringraziamento alle banche del territorio per aver agevolato le cessioni del credito alle imprese locali – che tuttavia poteva essere tarato meglio, estendendolo nel tempo”.

Altro punto dolente, secondo De Zordo, sono gli sprechi: molti approfittano del bonus – i costi degli interventi sono pressoché azzerati per i richiedenti – per effettuare migliorie superflue su immobili di recente costruzione, pressoché nuovi. “Sarebbe inoltre opportuno, nell'istituzione della pratiche, evitare di improvvisare, appoggiandosi a dei tecnici, per non rischiare di perdere il beneficio nel caso di irregolarità o errori riscontrati in ipotetici controlli” consiglia infine De Zordo.



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