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Il turismo di domani, idee per il dopo Coronavirus

Una fusione va ragionata insieme

mer 29 apr 2020 18:04 • By: Alberto Mosca

Il presidente dell'Apt della Val di Non Lorenzo Paoli: “Non condividiamo un approccio esclusivamente numerico”

Come valuta la riforma proposta dalla giunta provinciale?

Se parliamo di una necessità di rivedere e riformare il sistema turistico, possiamo pensare a mutare struttura, anche dopo la direttiva Bolkenstein e altre norme di provenienza europea. Si tratta di una necessità che capiamo, anche se essa è comunque figlia di una situazione precedente a quella che stiamo vivendo ora con l’emergenza sanitaria da Covid-19. I dati degli ultimi vent’anni ci dicevano che quella in corso poteva essere per noi la migliore stagione di sempre. Poteva essere il momento di fare una riforma. Ma ora i piani cambiano, per forza. Siamo critici su alcuni aspetti, a partire dall’approccio esclusivamente numerico, guardando solo alle presenze e ai bilanci, in un sistema turistico così complesso.

Come valuta le modalità di accorpamento?

Per come è scritta la legge ora, il grande incorpora il piccolo, e per noi questo è inaccettabile. Se vogliamo fare una fusione, deve essere una aggregazione, studiata e ragionata insieme.

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Possiamo ragionare con la Val di Sole, ovvio, ma anche con la Paganella. Conosciamo la nostra realtà più piccola, ma la situazione economica fa sì che non si possa usare solo il criterio numerico, che per noi non è fondamentale. La situazione nonesa è diversa da quella solandra o della Paganella: lì ci sono sistemi enormi sullo sci e sugli alberghi, mentre noi abbiamo anche associazioni, comuni, piccole realtà. Dobbiamo comprendere tutto il territorio, pensando a uno sviluppo completo e complessivo di una società.

Avete come Apt una proposta alternativa?

Abbiamo deciso di tenere un atteggiamento propositivo nei confronti della riforma, non facciamo barricate per tenere la nostra Apt. Il turismo noneso va ripensato e abbiamo fatto “i compiti a casa”: siamo partiti dalla base, il finanziamento privato, e da qui siamo partiti per capire come abbassare il livello di finanziamento pubblico dall’attuale 73% al 49% richiesto, coinvolgendo i privati. Poi siamo partiti nel dialogo con i sindaci nonesi e i territori a noi vicini: un processo di fatto interrotto dall’emergenza sanitaria.

L’emergenza sanitaria da Covid- 19 impone una visione strategica per il futuro del turismo anche in Val di Non: quali sono le priorità?

Ci stiamo interrogando, un po’ a tutti i livelli, in un tempo di attesa per andare sul mercato e rilanciare i territori in maniera coordinata a tutto il Trentino. Già da anni il nostro percorso promozionale invita i turisti in Val di Non per vivere per un po’ come i nonesi. Abbiamo 3000 posti letto e in territorio di 40.000 abitanti questo approccio è possibile. Cercheremo di continuare su questa strada. Si può venire in Val di Non perché è una comunità piccola e accogliente. Ma aspettiamo di capire la strategia generale.

Apt Val di Non 2006

Bilancio 1,3 milioni euro

Dipendenti 11 (più stagionali)

Posti letto: 3000

Tasso di finanziamento pubblico: 73%

 

 

 



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