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Il turismo di domani, idee per il dopo Coronavirus

Val di Sole e Val di Non insieme si completano

mer 29 apr 2020 18:04 • By: Sergio Zanella

Riforma promossa dal presidente dell’Unat della Val di Sole Aurelio Veneri

Come valuta la riforma proposta dalla Giunta provinciale delle Aziende per il turismo?

La riforma delle Aziende per il Turismo voluta dalla nuova Giunta provinciale e in particolare dall’assessore Failoni ha destato fin da subito la mia personale approvazione. Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 era diventato il principale argomento di conversazione all’interno del mondo turistico, poi, a causa del Coronavirus, la tematica è stata giustamente messa da parte. Come detto in precedenza, dal mio punto di vista, è una riforma che va letta positivamente, soprattutto perché con essa il turismo acquisisce ulteriormente valore. L’obiettivo perseguito è quello di rendere le Apt più grandi e soprattutto più stabili e privatizzate. Questa è una base che condivido e su cui si può lavorare per creare una riforma importante e articolata. Le virgole e i puntini sulle “i” verranno messi a tempo debito, con la necessaria collaborazione di tutti i portatori di interesse e delle associazioni di categoria.

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Come valuta le modalità di accorpamento?

Le rispondo dicendo che nel nostro caso è potenzialmente migliorativa. Un’unione tra Val di Non e Val di Sole accomunerebbe due territori limitrofi ma che dal punto di vista turistico non si fanno concorrenza, anzi, si integrano e valorizzano. La Val di Sole ha più strutture alberghiere rispetto a quelle della Val di Non e ha un andamento generalmente più stagionale: con momenti di enorme picco e momenti di chiusura. La Val di Non ha invece un turismo meno legato agli impianti di risalita e più attento alla componente culturale, soprattutto per quanto riguarda i castelli, ma capace di essere attrattivo anche in stagioni come l’autunno e la primavera.

Avete come Unat una proposta alternativa?

Su alcuni punti ci possono essere differenti opinioni ma nella sostanza si è d’accordo con la proposta avanzata da Failoni. Ripeto, ci sono ancora dei dettagli su cui lavorare, ma, passata l’emergenza, i portatori di interesse avranno modo di dire il loro pensiero.

L’emergenza sanitaria da Covid-19 impone una visione strategica per il futuro del turismo anche nelle nostre valli: quali sono le priorità?

È un po’ difficile commentare questa situazione: in questo momento non si hanno le basi per procedere in alcuna direzione, soprattutto perché non si conoscono le tempistiche. La prima incognita è quello della stagione estiva che partirà a giugno. Perderla o vederla molto ridimensionata sarebbe un evento estremamente negativo, ma su questo aspetto al momento non possiamo farci nulla. Non ci si deve però perdere d’animo: si va avanti con la programmazione e si sfrutta questo insolito momento per svolgere corsi di formazione, che ci torneranno utili quando tutto si sarà normalizzato. Al momento cerchiamo di non trasgredire le regole per uscirne assieme nel minor tempo.



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