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Agricoltura biologica, in Trentino arriva la legge

mer 10 nov 2021 11:11 • Dalla redazione

Sono quattro gli obiettivi che si prefigge di raggiungere il disegno di legge 94 proposto dall’assessora all’Agricoltura Giulia Zanotelli

Innovare il sistema di certificazione, favorire lo sviluppo di produzioni biologiche, promuovere la nascita di biodistretti e rivedere il sistema di controllo e vigilanza. Sono quattro gli obiettivi che si prefigge di raggiungere il disegno di legge 94 proposto dall’assessora all’Agricoltura Giulia Zanotelli che disciplina ex novo l’agricoltura biologica e riorganizza la materia aggiornando la legge provinciale del 2003. Dopo una lunga discussione, la nuova normativa è stata approvata dal Consiglio provinciale il 20 luglio scorso con 18 voti favorevoli e 9 di astensione (i consiglieri Michele Dallapiccola, Paola Demagri e Paolo Zanella non hanno partecipato al voto).

Nelle intenzioni, la nuova normativa dà spazio alle esigenze emergenti del settore attraverso la costituzione e lo sviluppo di soggetti aggregativi rappresentativi del territorio nonché mediante la valorizzazione di attività e iniziative di promozione, ricerca, sperimentazione e formazione.

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I particolare, gli obiettivi riguardano: l’attuazione della più recente normativa dell’Unione Europea in materia che sarà applicabile dal 1° gennaio 2022, innovando in tal modo anche il sistema di certificazione e introducendo la disciplina della certificazione di gruppo; l’aumento dell’utilizzo delle produzioni realizzate con metodo biologico attraverso l’introduzione e la valorizzazione di attività e iniziative di promozione, ricerca, sperimentazione e formazione; la promozione e il sostegno alla costituzione e allo sviluppo di distretti biologici di interesse provinciale, quali realtà aggregative di soggetti pubblici e privati che operano in modo integrato nel sistema produttivo locale di riferimento; la revisione del sistema di controllo e di vigilanza in materia e il relativo apparato sanzionatorio.

Il dibattito sulla legge è stato molto articolato e, per certi versi, anche duro con momenti di ostruzionismo da parte delle minoranze superato solo da un successivo accordo che ha previsto l’accoglimento di alcune delle istanze presentate dalle opposizioni. L’esame degli articoli e degli emendamenti ha fatto emergere posizioni distinte e varie anime tra i consiglieri di minoranza.  Alcuni, infatti, hanno plaudito al miglioramento del testo del ddl durante la lunga discussione, anche se a loro avviso sarebbe stato preferibile attendere sia il referendum sia la riforma nazionale sul biologico. Altri esponenti dell’opposizione hanno invece giudicato il ddl “puramente promozionale” (Dallapiccola), o troppo timido contro l’utilizzo i fitofarmaci e povero di risorse (Zanella). Ugo Rossi, che si è astenuto, infine, ha giudicato questo provvedimento, da un lato “un giusto adeguamento ad altre norme sul biologico” e, dall’altro, un mezzo “che accontenta anche i contrari all’agricoltura biologica”.



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