Vincere la sfida della sostenibilità e della tutela della risorsa idrica è oggi una necessità. Il messaggio, in estrema sintesi, che ci portano le pagine di questo dossier, va in una direzione ben precisa.

Abituati come siamo a considerare l’acqua come un bene abbondante e inesauribile, fatichiamo a cambiare paradigma e considerarla un bene scarso che va tutelato e risparmiato.

Ogni direzione contraria comporta prezzi pesanti in termini di vivibilità ambientale, sostenibilità economica, tensioni geo-politiche. Alla base sta questo: l’acqua è di tutti e serve a tutti, ma nel concreto ne va riconosciuto il valore e disciplinato l’utilizzo; i modelli economici di sviluppo vanno rielaborati mettendola al centro di ogni pianificazione, consapevoli del fatto che senza acqua non c’è vita, non c’è benessere, non c’è pace sociale.

Si tratta evidentemente di una partita complessa, nella quale i comportamenti dei singoli si incontrano e si scontrano con quelli degli stati: come vedremo nelle prossime pagine la questione acqua è assolutamente “glocal”, investendo l’ambito locale e quello globale, richiedendo l’azione degli Stati e quella di ognuno di noi. Sullo sfondo rimane l’immensa partita del cambiamento climatico, fenomeno carico di conseguenze per tutti.

Sul tema vi è sempre più una consapevolezza nuova e un allarmato attivismo: forse al momento l’unica buona notizia, premessa indispensabile per creare nell’opinione pubblica una nuova sensibilità, presupposto essenziale per introdurre e consolidare nuovi comportamenti e per esercitare pressione su chi stringe le leve del comando, per evitare un giorno di trovarci simbolicamente e letteralmente con l’acqua alla gola. E allora, nell’attualità, nella storia, nella cultura, nell’economia, nell’ambiente, nella crisi climatica, SOS Acqua.