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SOS Acqua

Acqua per irrigare e per macinare

gio 30 dic 2021 11:12 • By: Alberto Mosca

Nella carta di regola di Taio, un delicato equilibrio

L'area di Taio con la Roza in una mappa catastale del 1859

L’acqua contesa tra i contadini e i mugnai: succede a Taio nel corso del XVI secolo, come attestano alcune norme contenute nelle carte di regola del 1504 e del 1570.In particolare, i capitoli del 1504 regolamentavano la coesistenza, relativamente all’uso dell’acqua, delle esigenze dei molinari e di quelle dei contadini che irrigavano prati e campi. Per questo i “molinari non prendano acqua nei giorni di festa e prefesta in cui l’acqua è per irrigare, sabato dopo il mezzogiorno e in tutte le vigilie delle feste solenni sino alla sera del giorno seguente, e da San Pietro in poi sabato e vigilie delle feste dal sorgere del sole sino al lunedì seguente”.

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I prelievi d’acqua sono regolati secondo il calendario: quando le feste impongono la chiusura degli opifici, ha via libera esclusivamente l’opera di irrigazione. La Carta di regola del 1570 riprese e ampliò le disposizioni già viste, corrispondendo ai contadini il divieto a “remover l’aqua” durante l’attività molitoria, se non in giorni particolari: “Chi ha prati in Dossa e in Contra possa il sabato dopo le 12 e nelle vigilie solenni fino al vespro del giorno dopo adaquar li loro pradi e da San Pietro possano tor le acque nei giorni di sabato e nelle vigilie dal calar del sole sino al luni seguente (…) e che li molinari (…) non habbino ardire remover l’aqua nella detta roza. Parimenti nessuna persona habbi ardimento di mover le aque alli molinari mentre che masnano, se non nei giorni sopra scritti e nel giorno di San Rocco, nel giorno dopo l’Ascensione e nel giorno di Santa Margarita, quali sono giorni festezati per devozione”.


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