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SOS Acqua

Come stanno i nostri fiumi?

gio 30 dic 2021 11:12 • By: Lorena Stablum

In Trentino il 15% dei corpi idrici non raggiunge lo stato di qualità buono

Il Rapporto 2020 sullo stato dell’ambiente in provincia di Trento, realizzato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa), evidenzia una situazione nel complesso positiva della qualità delle acque dei corsi d’acqua. L’85% dei 412 fiumi, torrenti e ruscelli monitorati raggiunge uno stato ecologico “buono”, così come per tutti i corpi idrici sotterranei. Non manca però qualche criticità come accade, ad esempio, in Val di Sole e in Val di Non, valle quest’ultima dove i corsi d’acqua non raggiungono uno stato di qualità buono causa le pressioni diffuse dovute all’inquinamento da fitofarmaci e a una depurazione delle acque non ancora sufficiente. “L’agricoltura intensiva da una parte e una zootecnia spinta nella zona dell’alta Val di Non associate a una presenza di corsi d’acqua con basse portate fanno in modo che i torrenti non riescano a diluire tutto il carico di inquinanti e a depurarsi da soli” commenta la dirigente del Settore qualità ambientale di Appa Raffaella Canepel, che evidenzia come però si stia già lavorando con allevatori e coltivatori per trovare soluzioni in grado di migliorare la situazione e rendere più sostenibili queste attività umane.

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“Stiamo lavorando in quelle zone dove il carico del bestiame risulta sbilanciato rispetto all’effettiva potenzialità di depurazione delle acque – aggiunge ancora -. L’impianto di biogas realizzato a Romeno e del quale è stato autorizzato l’ampliamento è uno dei modi per fare questo. Un altro è quello di spostare le deiezioni nelle aree della valle o in altri territori che ne abbiano bisogno per la concimazione”. Il problema delle deiezioni animali riguarda anche la Val di Sole, in particolare sul torrente Rabbies. Il corso d’acqua che attraversa la Val di Rabbi, così come il tratto di fiume Noce che da Malé scende a Mostizzolo, è classificato nel rapporto come “buono instabile”. “Ciò significa che basta poco perché la qualità dell’acqua scenda - spiega Canepel -. Abbiamo delle zone critiche dovute a una depurazione imperfetta associata a una zootecnia piuttosto intensa. Non siamo in una situazione drammatica, ma dobbiamo fare attenzione. Il depuratore che si prevede di realizzare a Caldes è sicuramente uno strumento che consentirà di migliorare la situazione nel tratto della bassa Val di Sole. In generale abbiamo un problema legato alla depurazione civile delle acque che non è perfetta e che nel tempo non è stata così sorvegliata: in molti Comuni trentini si hanno ancora molti tratti di acquedotto che non presentano lo sdoppiamento di acque bianche e acque nere”. 


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