ven 22 mag 2020 09:05 • By: Lorena Stablum
I volontari hanno offerto un aiuto concreto agli ospedali e ai malati
Quando c’è un’emergenza, i Nu.Vol.A, come gli altri corpi e associazioni che fanno parte della Protezione civile del Trentino, sono sempre in prima fila. E anche in questi difficili mesi, caratterizzati dal distanziamento sociale e dalla pandemia, non si sono tirati indietro ma, anzi, hanno risposto «presente», si sono rimboccati le maniche e, come sempre, hanno offerto il loro prezioso servizio quotidiano per far fronte all'emergenza e aiutare i cittadini più bisognosi.
In questo momento delicato, preziosissimo è stato l’operato anche dei nuclei della Val di Non e della Val di Sole, che hanno prestato numerosissimi e diversi servizi sia sul territorio delle due valli, ma anche oltre le loro zone di competenza: dalla consegna a domicilio della spesa, nell’ambito del servizio «Resta a casa, passo io», organizzato dal Dipartimento Salute e Politiche Sociali della Provincia in collaborazione con la Protezione civile e rivolto alle persone fragili, anziane, malate e senza rete familiare, alla distribuzione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) agli ospedali impegnati nell’emergenza Covid-19, fino all’imbustamento, nella sede di Lavis, delle preziose mascherine protettive, così difficili da reperire a inizio emergenza, che poi sono state portate nei comuni delle valli per essere messe a disposizione della popolazione.
«L’attività di consegna della spesa a domicilio si è concentrata soprattutto in Valle dell’Adige, in città a Trento e Rovereto e nelle zone urbane confinanti – raccontano il capo Nu.Vol.A della Val di Sole Maristella Delpero e il vicecapo Nu.Vol.A. della Val di Non Riccardo Pancheri -. Nelle nostre valli, invece, l’apporto è stato minore visto che i territori si sono organizzati in modo differente: in alcuni casi, i paesi hanno fatto affidamento direttamente ai negozi, in altri sono intervenute altre associazioni. Abbiamo, poi, consegnato dei pacchi di alimentari a quelle famiglie in difficoltà segnalate dai servizi sociali che hanno richiesto il bonus alimentare, ma che per qualche motivo non potevano riceverlo direttamente sul conto corrente. Li ritiravamo a Novaledo e poi li distribuivamo alle famiglie».
Sul territorio i due nuclei delle Valli del Noce hanno collaborato e lavorato in sinergia. «Per comodità – spiega il vicecapo Nu.Vol.A della Val di Non – ci è capitato di ritirare anche i pacchi per la Val di Sole in modo da ottimizzare gli spostamenti. Inoltre, siamo stati chiamati anche a effettuare il trasporto di strumentazione medica da un ospedale all’altro, da Cles al Santa Chiara, ad esempio…». In alcuni casi, i volontari sono andati in soccorso degli istituti scolastici portando agli studenti tablet e pc affinché potessero seguire le lezioni online.
«Il nostro nucleo – aggiunge poi Maristella Delpero – ha fatto arrivare ai ricoverati Covid di Vermiglio i propri effetti personali in ospedale sia nel caso di un ricovero che di un trasferimento. Li abbiamo anche ritirati per conto dei familiari nel momento del decesso del malato. È un servizio che ci ha richiesto il sindaco di Vermiglio. Le persone portavano gli oggetti in municipio dove andavamo a prenderli per poi portarli ai ricoverati. È stato un servizio che mi è piaciuto molto svolgere e che ci tenevo a farlo personalmente: in questo modo, essendo di Vermiglio, ho potuto aiutare i miei compaesani. Mi piaceva molto l’idea che grazie a noi, il malato potesse ricevere il suo cellulare per telefonare alla famiglia e mantenere un minimo contatto con l’esterno. È stato un modo per rendere meno duro il soggiorno in clinica dei malati e, in alcuni casi, sollevare le famiglie dal peso di ritirare gli oggetti del proprio congiunto defunto».