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Andiamo per malghe

Il formaggio di malga a quota 90

ven 23 dic 2022 11:12 • By: Alberto Mosca

L'asta dei formaggi di Castel Caldes porta in alto i prodotti della malga

CALDES. L’asta dei formaggi di malga nel settimo anno allarga i confini, collegando la Val di Sole all’Euregio, e porta in alto il prezzo del prodotto. L’edizione ritornata a Castel Caldes dopo un anno di trasferta a Malé ha infatti raggiunto quotazioni fino a 90 euro al kg. Un bel risultato che valorizza “prodotti e produttori”. Da qui è partito Antonio Maini, sindaco di Caldes e fiduciario della Condotta Slow Food Terre del Noce, sottolineando un cambiamento occorso nella modalità di consumo anche di questi prodotti di alto livello: “Il consumatore può condizionare un buon modello di sostenibilità, come la malga per secoli ha fatto sostenendo le famiglie e le comunità, la vita in montagna tramite la corresponsione di un giusto prezzo per un prodotto che costruisce valore territoriale”.Quindi il pomeriggio, condotto da Sandro de Manincor, ha visto la decisa presa di posizione del presidente di Apt Val di Sole, Luciano Rizzi, che dopo aver ripercorso il non facile cammino intrapreso per coniugare sempre meglio turismo e agricoltura, ha voluto ringraziare le amministrazioni comunali e le Asuc che avvalendosi di una specifica norma provinciale in vigore affittano convintamente le malghe ad allevatori locali, anziché affidarsi a gestori esterni per meri fini economico-speculativi. “Amministrare significa anche essere responsabili -  ha sottolineato Rizzi -  verso i nostri allevatori che hanno già tante difficoltà”. Infine Rizzi ha ribadito il valore di un’asta che, nata in Val di Sole, ha poi allargato la prospettiva al Trentino e quindi alla dimensione euroregionale: se le montagne dividono, le valli uniscono”. Sono state 21 le forme in asta, bandite dal fiorentino Sergio Pelone: a spiegare le caratteristiche dei formaggi di malga solandri e trentini è stato Adriano Dalpez, affinatore di lungo corso (“L’om dal formai” secondo la definizione di de Manincor, ndr): “In asta sono offerti formaggi realizzati con modalità e sapienze antiche, igienicamente sicuri e controllati, con maturazioni lente in ambienti con umidità adeguata, puliti con acqua, con croste edibili, trattati senza coperture di olii o altre soluzioni protettive, con i criteri e le regole del marchio protettivo “Trentino di malga”, “Solandro” e “Stavel”, con affinamento e stagionatura da 1 a 6 anni”.Ma con una straordinaria eccezione: in chiusura d’asta infatti è stata offerta una forma di ben 16 anni, aggiudicata a 500 euro. Per le altre, i prezzi di aggiudicazione sono andati da un minimo di 180 euro sino ad un massimo di 520 euro, per un magro a latte crudo, semicotto, di 8 kg e 510 grammi del 2018, prodotto dalla malga Strino. La vendita ha registrato punte di 90 euro al kg, numeri da record.


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