sab 23 mag 2020 18:05 • By: Lorena Stablum
I volontari hanno distribuito mascherine e presidiato il territorio
Ora che è possibile di nuovo praticare sport all’aperto camminare in montagna, il Soccorso Alpino del Trentino tornerà alla sua attività principale: il soccorso sanitario nel territorio montano e in ambiente ipogeo. Un’attività che, per forza di cose in questi mesi segnati dall’emergenza sanitaria, si è molto ridotta.
Parte integrante della Protezione civile, il Soccorso Alpino ha però comunque fatto la sua parte anche nelle settimane di chiusura dovute alla pandemia, mettendo a disposizione uomini, donne e mezzi. In diverse occasioni, come raccontano il vice capostazione di Vermiglio Sebastiano Depetris, il vice capostazione Alta Val di Non Daniele Leonardelli e il capostazione di Rabbi Igor Mengon, i volontari della Val di Non e della Val di Sole hanno collaborato con altri enti e associazioni nell’attività di distribuzione dei presidi sanitari individuali alla popolazione. In altri, come nel caso delle stazioni di Rabbi e di Vermiglio, i volontari hanno anche affiancato le guardie forestali nel presidiare e controllare le strade di montagna durante il weekend di Pasqua in modo da evitare le gite e le escursioni in montagna che le festività e le belle giornate primaverili solitamente invogliano a fare.
Vista poi la situazione sanitaria complicata del paese, dove si è registrato un elevato numero di contagi, la stazione di Vermiglio ha aiutato anche nel portare la spesa a casa dei cittadini. «Abbiamo vissuto giornate intense – evidenzia Depetris – soprattutto quelle legate alle festività . Ci sono stati giorni in cui per entrare in negozio le persone hanno dovuto aspettare in fila il proprio turno anche per un’ora, un’ora e mezza. Così per non evitare le code spesso richiedevano il servizio di consegna della spesa a domicilio».