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Uomini e bestie, una lunga storia di amore e odio

Storie di pescatori

lun 10 ago 2020 12:08 • By: Alberto Mosca

Massimo Pallaver e il Gruppo di Tuenno: il rapporto con l’ambiente e la fauna, i progetti

Massimo Pallaver è oggi segretario del Gruppo Sportivo Pescatori Tuenno, dopo esserne stato il presidente dal 2009 al 2019, anno in cui gli si è avvicendato Roberto Moratti. Con Pallaver andiamo a scoprire i perché di un’attività come la pesca e il rapporto che oggi caratterizza uomo pescatore e ambiente acquatico, oltre a scoprire alcuni interessanti progetti di valorizzazione ambientale.

“La pesca nasce – spiega Pallaver - come un’arte venatoria, ma le cose sono cambiate parecchio da tempo: oggi sono pochi quelli che vanno a pescare solo per il pesce, è una pesca ricreativa come dimostra la sempre maggiore diffusione della pratica del release (catturare il pesce e poi rimetterlo in acqua); è cresciuta una sensibilità, specialmente quando si ha a che fare con specie a rischio.

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La figura del pescatore è cambiata – prosegue Pallaver – e anche le nostre associazioni hanno il compito di preservare il territorio, sentinelle di quanto accade e le prime che si attivano in caso di situazioni a rischio, forti della conoscenza che abbiamo delle acque”.

Nei programmi del Gruppo di Tuenno vi sono poi due progetti particolarmente interessanti: in primo luogo la riqualificazione dell’alveo della Tresenga dopo i danni di Vaia: “Già nel 2010 – spiega Pallaver – con l’aiuto del Comune e del Parco avevamo realizzato dei piccoli ristagni utili alla fauna ittica in tempi di magra, che nel 2018 si sono totalmente riempite; dato che la Provincia non si è mossa, ci stiamo attivando noi, privatamente, per sistemarle, con l’aiuto del comune”. Una seconda opera, ambiziosa, è la riqualificazione del laghetto di San Lorenzo, invaso artificiale su una risorgiva, nato come vasca di accrescimento per le trote posto in Val di Tovel: “Una sorta di sogno nel cassetto – conclude Pallaver - ripristinarlo e creare un percorso didattico, progetto considerato fattibile anche dal Parco Naturale Adamello Brenta: potrebbe diventare un’opera di richiamo e portare al suo collegamento alla rete dei sentieri già esistente”.



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