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Arte d’altri tempi

lun 31 ago 2020 21:08 • By: Alberto Mosca

Gli estremi nelle opere d’arte delle Valli del Noce

Quali sono gli estremi delle valli del Noce nel campo dell’arte? Probabilmente è a Dimaro in Val di Sole e a Nanno in Val di Non che possiamo trovare le risposte, sempre escludendo dalla competizione quegli oggetti di età preistorica e protostorica che pure sono stati rinvenuti negli anni nei siti archeologici delle valli, molti dei quali oggi raccolti nel Museo Retico di Sanzeno. In particolare, nel paese solandro, all’interno della chiesa di San Lorenzo, troviamo quella che dovrebbe essere la più antica opera d’arte delle valli e una delle più antiche del Trentino: si tratta di una testa dipinta, che oggi vediamo capovolta dato che la pietra venne riutilizzata in una delle rifabbriche succedutesi nei tempi.

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Ma attenzione, stiamo parlando di un’opera di età carolingia, databile ad un tempo che va dall’850 al 875. Inoltre, nel 2009 indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici della Provincia rilevarono una sequenza di frequentazione antica, iniziata anteriormente al Mille e confermata dal nostro frammento affrescato, reimpiegato come materiale da costruzione nella fabbrica tardo quattrocentesca.

Veniamo quindi a Nanno: all’interno della chiesa di San Biagio, stavolta è una scultura ad attirare l’attenzione. In realtà le sculture sono due, con un busto in altorilievo del Cristo benedicente, opera di una bottega trentina, collocato su di un blocco che reca incisa la data 1169 e la frase latina “Questo fu fatto”. Prima della demolizione della vecchia chiesa, avvenuta intorno al 1950, il complesso scultoreo si trovava all’esterno della chiesa, inserito nel muro perimetrale. Dopo la demolizione, esso venne custodito all’interno. 



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