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Dai salotti ai ponteggi

mar 09 mar 2021 14:03 • By: Alberto Mosca

Presentato al Mart il libro di Roberto Pancheri che riscopre le artiste trentine del Novecento. Tra loro non mancano figure dalle valli del Noce

Non mancano figure riferibili alle valli di Non e di Sole nel libro Dai salotti ai ponteggi, dedicato alle artiste trentine del XX secolo e presentato ieri al Mart, nella giornata dedicata alle donne. Frutto di una ricerca intrapresa a tutto campo dall’autore Roberto Pancheri su materiali spesso inediti e in una prospettiva dichiaratamente “di genere”, il volume comprende un saggio della ricercatrice e curatrice del Mart Alessandra Tiddia, che si concentra sulla presenza femminile nelle collezioni del museo. Un lavoro che intende restituire una visibilità storiografica e critica alle donne che hanno “fatto arte” in Trentino tra la fine dell’Ottocento e la fine del Novecento.

Alla presentazione sono intervenuti gli assessori provinciali alla cultura Mirko Bisesti e alle pari opportunità Stefania Segnana.

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Presenti anche il Soprintendente Franco Marzatico e la direttrice dell'Ufficio Beni Architettonici della Soprintendenza Michela Cunaccia.
Edito dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia, il lavoro è il risultato di un’indagine effettuata a più riprese nei musei, in archivi pubblici e privati e soprattutto nelle collezioni private del Trentino, da cui sono emersi nomi e volti di una compagine finora invisibile: quella delle numerose pittrici e delle rare scultrici attive in Trentino nel corso del XX secolo.

E alcune figure presentate nella pubblicazione sono riferibili alle valli di Non e Sole: a partire dalle pittrici di Cles Giuseppina Cappello (1906-1972) e Jole D'Agostin (1921-1981). Ma legate alle valli furono anche Cesarina Seppi (1919-2006) il cui padre Cesare era originario di Casez: durante la seconda guerra mondiale la famiglia Seppi fu sfollata a Cavareno e proprio nel paese dell’Alta Anaunia Cesarina tenne una mostra nel 1945 all'Hotel Roen. Anche Tullia Socin (1907-1995) la più nota pittrice bolzanina, era mezza nonesa: la madre infatti era una Bolego di Cagnò. Ancora, Rachel Linaae Stenico (1902-1989), pittrice di origine norvegese, spesso dipingeva a Vervò nella casa di vacanza della famiglia. Infine, chiare origini di Ortisé in Val di Sole possono essere individuate nell’artista roveretana Giuseppina Bresadola (1875-1963).



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