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Con Andrea Pinamonti, Val di Non campione d'Italia

lun 03 mag 2021 11:05 • By: Alberto Mosca

Lo scudetto del football nazionale per la prima volta arriva in Trentino. Carlo "Motorizzi" Odorizzi: "Un sogno che si avvera"

TASSULLO. Un pezzetto dello scudetto dell’Inter passa per la Val di Non. Un pezzetto che vale un posto nella storia del calcio trentino e anaune. Il nome è quello di Andrea Pinamonti, 22 anni, talento nerazzurro che nel corso del campionato scudettato ha marcato 5 presenze, 51 minuti giocati (sempre a partita in corso), nessuna rete: un campionato segnato in negativo da un infortunio alla caviglia che l’ha tenuto fermo per tre mesi. Ma il lieto fine c'è.

Per il giovane campione di Tassullo con la maglia 99, che vanta 9 presenze e 2 gol nella Nazionale U21 e una medaglia d’argento agli Europei U19 del 2018 in Finlandia, un grande traguardo in un cammino iniziato nel 2005 tra le giovanili del Bassa Anaunia. Poi il passaggio nelle giovanili di Chievo e Inter e quindi la prima squadra in Inter, Frosinone e Genoa (la sua migliore stagione, con 32 presenze e 5 gol), per tornare infine a Milano nella stagione tricolore che sta per concludersi. Per la prima volta lo scudetto arriva in Trentino; dal dopoguerra almeno, dato che nella stagione 1930-1931 un roveretano lo vinse con la maglia della Juventus.

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Quasi preistoria del calcio.

Una grandissima soddisfazione per papà Massimo Pinamonti, noto in valle come direttore generale della Cassa Rurale di Val di Non: “Un noneso, un trentino che entra nella storia del calcio italiano, il primo a vincere uno scudetto nel calcio è un orgoglio per tutta la nostra terra. Un risultato – ci sottolinea Pinamonti – che è frutto di tanto lavoro, disciplina, correttezza, umiltà e rispetto degli altri. Sono i valori che fanno un uomo prima di un calciatore”.

Anche una vecchia gloria del calcio anaune, Carlo Odorizzi, ci manifesta tutta la propria soddisfazione per questo successo. Un desiderio che il popolare “Motorizzi” aveva espresso sulle nostre pagine in un’intervista di qualche anno fa: “Sono contento per Andrea e per la Val di Non. Si realizza un sogno accarezzato da anni, che premia i tanti sacrifici fatti da Andrea e dalla sua famiglia per raggiungere questo risultato: arrivare a tali livelli e rimanervi non è affatto facile, in quel mondo poi nessuno regala niente, è un successo del tutto meritato”. Odorizzi guarda anche al movimento calcistico nostrano: “Risultati come questi fanno bene, specie in tempi difficili, con la pandemia che ha bloccato tutto. Un ambiente come il nostro ha bisogno di questi risultati: abbiamo una forte dimensione ludica e volontaristica, invidiabile, ma forse possiamo fare di più sotto il profilo tecnico, abbiamo ragazzi di talento, ma in Trentino manca una squadra che faccia da traino per i settori giovanili…”

Ora è il momento della festa: a campionato finito, per Pinamonti potrebbero affacciarsi sirene di mercato. Già nella sessione "di riparazione" dello scorso gennaio c’erano numerose squadre a richiederlo, anche da Francia e Germania; è stato mister Antonio Conte a volerlo con sé per tutta la stagione. Decisiva sarà la situazione societaria che si definirà: intanto, viva Tassullo e la Val di Non campione d’Italia.



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