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Passeggiando in bicicletta la vita migliora

gio 17 giu 2021 11:06 • Dalla redazione

Tra tutti gli sport outdoor, il ciclismo è tra quelli con più aspetti positivi. Dalla Val di Sole, “bike friendly” per antonomasia, i consigli per praticarlo al meglio

MALÉ. Amica del cuore (nel vero senso della parola), alleata della bilancia, gentile con ossa e articolazioni, fantastica per sgomberare il cervello da stress e sovraffaticamento mentale. Se state pensando a una vacanza estiva salutare e a base di sport, la bicicletta è probabilmente la scelta migliore. Soprattutto se praticata in territori che sono già ben attrezzati con percorsi differenziati a seconda della preparazione fisica.

Il caso della Val di Sole in tal senso è paradigmatico: al suo interno si sviluppano oltre 300 km di percorsi bike autorizzati e segnalati, tra piste ciclabili, bike park, sentieri per mountain bike e downhill. Certamente l’attrattiva maggiore è rappresentata dai trentacinque chilometri della pista ciclopedonale che si snodano lungo il fiume Noce. 

Un’opportunità di scoprire un territorio in modo slow e alla portata di tutti: il percorso, infatti, non è impegnativo (copre un dislivello complessivo di 565 metri) ed è reso estremamente agevole dalla presenza del Bike Train, sui quali è possibile salire con la bici e dei Bike Bus (che collegano il capolinea ferroviario di Mezzana alla Val di Pejo, oltre che al Passo del Tonale, e Dimaro Folgarida a Madonna di Campiglio e Carisolo). 

«Tutto quello che serve per soddisfare ogni tipo di approccio alle due ruote, dal più soft al più impegnativo - spiega Fabio Sacco, Direttore Generale dell’APT Val di Sole - Inoltre abbiamo sviluppato una serie di servizi per rendere la vita dei cicloamatori più piacevole possibile.

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Dal treno, fruibile in bici, che partendo da Trento attraverso tutta la valle, a un’efficiente rete di bus per raggiungere le valli laterali di Pejo e Rabbi, nel Parco Nazionale dello Stelvio, una card unica (la Val di Sole Guest Card) che consente l’accesso in bici a molte funivie aperte d’estate». 

«La bici è lo sport che, dopo il nuoto, scarica di più le articolazioni - spiega Alessandro Rosponi, specialista in Medicina dello Sport e Presidente AMS Trento - permette di scaricare il peso corporeo sul telaio. Ecco perché, se praticato a intensità e frequenze cardiache basse, può essere svolto senza particolare preparazione fisica. Non è un caso che la bicicletta venga usata per percorsi riabilitativi».

Il consiglio principale è scegliere percorsi adatti alle proprie capacità. La Val di Sole propone ad esempio una delle ciclabili più celebri dell’arco alpino: quella che si snoda per 35 chilometri da Cogolo di Peio fino a Mostizzolo, sviluppandosi quasi per intero lungo il percorso del Fiume Noce e ricalcando il tracciato di antiche strade di collegamento o di strade arginali e di campagna. 

Ma accanto ad essa, ci sono molti percorsi classificati in base alla difficoltà. «I percorsi per famiglie non richiedono particolari preparazioni fisiche e consentono di controllare la velocità» spiega Rosponi. «Cosa diversa sono i tracciati sterrati per mountain bike. Prevedono spesso salite più o meno ripide e anche una fase di discesa. I percorsi in cui il dislivello viene coperto in pochi chilometri vanno affrontati solo da chi ha una preparazione adeguata, oltre che una tecnica di base che gli permette di affrontare le discese in sicurezza. In quei casi, la schiena viene sollecitata in modo importante».

Per tutti, vale il consiglio di fare molta attenzione all’alimentazione, al pari di quanto accade in tutte le discipline sportive: «in base al percorso scelto, serve una colazione con un adeguato carico di zuccheri, che sono la benzina dello sportivo. Altrettanto essenziale portare con sé degli integratori». Quando si pedala in montagna, attenzione anche a quando (e quanto) si suda: «In quei momenti perdiamo sia liquidi sia sali. Dobbiamo quindi essere pronti a reidratarci anche durante lo sforzo fisico».

Capitolo E-bike: le bici elettriche sono sempre più diffuse, soprattutto in montagna, grazie alla possibilità di fare meno sforzo per godere dei meravigliosi panorami montani. «Anch’essa aiuta a fare attività motoria, perché chi la guida può sempre decidere quale livello di assistenza ricevere dalla batteria» spiega Rosponi. «Ricordiamo comunque di dosare le forze in base alla nostra condizione, anche tenendo presenti i chilometri che percorriamo. Con la batteria si coprono anche grandi distanze».



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