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Nasce Res, la rete etnografica solandra

dom 11 lug 2021 19:07 • By: Lorena Stablum

A Pracorno, inaugurata l’esposizione dedicata al Mulino Dalla Torre Zorzini

PRACORNO. È stata inaugurata al Molino Ruatti di Pracorno la mostra dedicata al Molino Dalla Torre Zorzini, sito diventato il Luogo del Cuore del FAI più votato in Trentino Alto Adige durante l’ultimo censimento nazionale. L’esposizione mette in mostra oggetti provenienti dall’opificio che sorge nel centro storico di Mezzana e documenti conservati nell’archivio della famiglia Dalla Torre in un dialogo tra la Val di Rabbi e l’abitato della media Val di Sole che sta a testimoniare l'impegno portato avanti dall’associazione Mulino Ruatti per la messa in rete dei siti etnografici del territorio.

“Questa iniziativa rientra in un progetto al quale stiamo lavorando da diversi anni – ha evidenziato la presidente dell’associazione culturale della Val di Rabbi Luisa Guerri – e che vuole favorire uno scambio continuo tra le realtà etnografiche della Val di Sole per portare professionalità nella gestione di questi siti e proporre un racconto della storia reale di questi luoghi attraverso competenze, esperienze e la ricerca delle fonti”.

Autoroen Aprile

Una vera e propria Res, Rete etnografica solandra, della quale fanno già parte, oltre che il Mulino di Rabbi, anche il Museo della Civiltà Solandra e la Fucina Marinelli, ai quali da quest’anno si aggiunge anche l’opificio di Mezzana dopo che l’amministrazione comunale, in accordo con la proprietà, ha individuato nell'associazione il partner per la gestione del bene. 

L’inaugurazione, alla quale hanno preso parte l’assessora alla cultura di Rabbi Anna Pedergnana e la sua omologa di Mezzana Roberta Barbetti, la presidente regionale del FAI Luciana de Pretis e, in rappresentanza del Centro Studi per la Val di Sole, Michele Bezzi, si è aperta con gli interventi di Nicola Pedergnana che ha dato conto di un primo lavoro di inventario eseguito all’interno del mulino di Mezzana, e dello storico dell’arte Paolo Dalla Torre, discendente dell’ultimo mugnaio del mulino, che invece ne ha ricostruito le vicende storiche evidenziandone anche le straordinarie peculiarità che rendono interessante questo manufatto. 



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