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Gli scatti che raccontano la storia del ciclismo

mer 25 ago 2021 12:08 • By: Noemi Maria Mottes

A Castel Caldes la mostra Vite di corsa, fino al 26 settembre

CASTEL CALDES. Sia le grandi vittorie dei campioni che la loro quotidianità e i dettagli che circondano i momenti di gloria della storia del ciclismo vengono catturati dai maestri dell'agenzia Magnum, ed esposti nella mostra fotografica "Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum da Robert Capa ad Alex Majoli".

In occasione dei Mondiali di mountain bike in Val di Sole, fino al 26 settembre Castel Caldes presenterà, infatti, una raccolta di circa 80 immagini, mettendo in mostra i lavori di alcuni membri e fondatori della Magnum Photos, rinomata agenzia fotografica nata nel 1947 al MOMA di New York.

Sono scatti che rappresentano l'incontro tra "anima artistica e reportage", e che non immortalano esclusivamente gli attimi centrali degli eventi e delle più importanti competizioni ciclistiche, ma valorizzano anche l'umanità di tutte le persone coinvolte, che si tratti degli spettatori o dei campioni ritratti in momenti più intimi e distanti dalle loro immagini pubbliche.

Il curatore della mostra, Marco Minuz, ha perciò selezionato una vasta gamma di fotografie (alcune delle quali sono inedite) che ne ritraggono le diverse sfaccettature del mondo del ciclismo, quali lo sforzo fisico, gli inganni, la gioia, la solitudine e tutti gli elementi, anche i più ordinari, che circondano la gara.

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Tali contenuti sono stati raccolti in sezioni e presentati nelle varie sale del castello, le quali sono dedicate ai singoli fotografi della Magnum e spesso includono dei video in cui vengono discusse le carriere di tali professionisti e i soggetti ritratti nei loro lavori.

Si tratta di fotografi come ad esempio Robert Capa, che fu tra i primi a scattare con una piccola fotocamera Contax da 35mm, nonché uno dei più grandi fotoreporter di guerra, oppure Harry Gruyaert, il quale si distinse per la sua scelta di scattare foto a colori, sia seguendo l'ultima settimana del Tour de France del 1982 che catturando gli attimi trasmessi in televisione e distorti dallo schermo, o ancora Christopher Anderson con il suo reportage intimo e personale su Lance Armstrong.

Si passa dagli scatti relativi al mondo del ciclocross di Guy Le Querrec, a quelli legati al ciclismo su pista di René Burri, Raymond Depardon e Stewart Franklin, per poi arrivare al servizio fotografico di Alex Majoli sul laboratorio ciclistico Masi ed infine, le immagini che catturano i dettagli privati e malinconici delle vite dei ciclisti ritratti da Peter Marlow.

Grazie alla collaborazione tra APT Val di Sole, Provincia Autonoma di Trento, Comunità della Val di Sole, Comune di Caldes e Castel Caldes - Castello del Buonconsiglio e società Suazes è stato, dunque, possibile organizzare un'esposizione che ripercorre e racconta la storia del ciclismo per immagini, esplorando le vite dei campioni o concentrandosi sugli spettatori e lasciando che i ciclisti cadano quasi in secondo piano, come nel caso dei lavori di Henri Cartier-Bresson.

Dal 6 agosto, è stata inoltre aperta una nuova sezione della mostra, intitolata "Sudore, fango, vittorie" e dedicata alla brillante carriera ciclistica del corridore di Giovo, Francesco Moser, in occasione dei suoi 70 anni; le fotografie, realizzate da Remo Mosna, sono state appese con dei sottili fili in metallo lungo uno dei corridoi del castello e celebrano alcuni dei momenti più significativi nella vita sportiva di Moser.



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