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Mario Draghi, il Traiano italiano

sab 18 dic 2021 19:12 • By: Alberto Mosca

Da Cles a Ferrara, fino alla Dacia romana: intervista allo storico Livio Zerbini

Livio Zerbini e nel riquadro, Traiano

I ricordi personali di liceale collocano il prof. Livio Zerbini a Cles, giovanissimo docente alla prima esperienza di insegnamento. Ora lo ritroviamo come uno dei volti della storia in tv, gradito ospite di Paolo Mieli in trasmissioni come Passato e Presente. Nel momento in cui lo intervistiamo è appena tornato da Timisoara, in Romania, dove ha concluso la stesura di un nuovo libro scritto con il prof. Adrian Ardet e dedicato alla necropoli romana di Tibiscum. Ed è proprio dalla valorizzazione della nostra cultura attraverso i mass-media che iniziamo la nostra conversazione. 

“La cultura italiana è molto importante nel mondo - spiega Zerbini -  e in particolare lo sono due periodi storici straordinari come la Roma antica e il Rinascimento; quest’ultimo poi proprio dalla romanità ha tratto i propri fondamenti: temi conosciuti e amati in tutto il mondo, con i quali vincere è facile, basta rendersene conto…” Docente di storia romana all’Università di Ferrara, da tempo Zerbini si occupa delle provincie danubiane, con un’attenzione particolare alla Dacia romana, l’odierna Romania, e quindi a quello straordinario imperatore che fu Traiano.

Perché questo interesse per Traiano?

Le mie ricerche sulle province danubiane e su come la romanità arrivò in quelle aree d’Europa, mi hanno avvicinato all’affascinante figura di Traiano: il più grande imperatore con Augusto, sul quale tuttavia non vi sono poi molte opere biografiche. Da qui sono nate alcune mie opere e l’ultima in ordine di tempo, pubblicata quest’anno, nella quale approfondisco alcuni aspetti non molto considerati, ne aggiorno la biografia e propongo alcune ipotesi che ritengo ben fondate.

Per esempio?

Siamo abituati al fatto che Traiano fosse già considerato il migliore candidato possibile quando l’imperatore Nerva lo scelse come suo successore: in realtà Nerva aveva altri candidati, anche più autorevoli. Nel momento della sua ascesa Traiano non poteva vantare grandi successi, che arrivarono dopo: decise l’invasione della Dacia anche perché aveva bisogno di una grande conquista da celebrare”.  

Prof.

Autoroen Aprile

Zerbini, abbiamo nella politica contemporanea un personaggio che assomigli, che abbia qualcuna delle qualità di Traiano?

Forse l’attuale premier Mario Draghi è un po’ come Traiano, per competenza, autorevolezza, capacità di gestire la complessità. Queste erano le caratteristiche di Traiano e in Draghi le rivedo.

In Romania quanto è viva oggi la coscienza di questa appartenenza storica e culturale al mondo latino?

I romeni si sentono latini, sono consapevoli di essere un’isola neolatina dentro un contesto di popoli slavi: di più, si sentono molto legati a Roma. Al tempo del regime comunista, Nicolae Ceausescu cercò di annullare queste radici ma non ci riuscì, tanto esse erano profonde. Questo stato di cose è dimostrato in modo evidente dal fatto che il romeno è la lingua neolatina che più si avvicina al latino, ma anche dall’uso comune di alcuni nomi, come per esempio proprio “Traian”.

Vi sono altre figure di imperatori romani che intende approfondire nel prossimo futuro?

Entro l’estate 2022 uscirà un mio libro su Gaio Cesare, meglio noto come Caligola. Si tratta di una biografia che va in una direzione diversa rispetto all’immagine comune che abbiamo di questo imperatore. Caligola è stato un personaggio condannato e che tuttavia va rivisto: nel mio libro il suo ritratto non corrisponderà a quello solito, approfondirò una personalità e una psicologia particolari, di un uomo che è stato un precursore di quello che è venuto dopo.

Come per Traiano, vi sono dei Caligola nella politica di oggi?

Difficile dirlo, diciamo che qualche personaggio bizzarro c’è, ma anche che le bizzarrie di Caligola sono difficilmente eguagliabili…

Infine, prof. Zerbini, arriviamo a Cles, ai suoi esordi da insegnante al liceo Russell…

A Cles ho avuto la mia prima esperienza di insegnamento! Vi ho passato un anno e mezzo, poi andai a Rovereto per altri due anni e mezzo… Nella scuola capitai un po’ casualmente, ma poi proprio a Cles compresi che quella era la mia strada. Quindi sono approdato all’università, ma questa consapevolezza l’ho maturata con e grazie agli studenti trentini. Da Cles e dal Trentino mi sono sentito adottato. Da mantovano ho scoperto da voi la montagna e ricordo ancora lo spettacolo indimenticabile che mi si apriva davanti alla finestra tutte le mattine! Da voi ho scoperto l’amore per la montagna, il vino, ho imparato un preciso senso del lavoro, o meglio, una passione per il lavoro che non sente il bisogno di mettersi in mostra… Credo che noi siamo anche i posti che abbiamo frequentato e in questo un po’ trentino lo sono diventato.

Caligola

    

 

Livio Zerbini: chi è

Nato a Sermide (Mn) il 25 maggio 1962, insegna storia romana e storia antica all'Università di Ferrara e presso la scuola di dottorato dell'Università di Ferrara. Attualmente dirige il Laboratorio di antichità e comunicazione dell'Università di Ferrara e insegna presso le Università di Cluj-Napoca (Romania) e Tbilisi (Georgia). È membro dell'AIEGL (Association internationale d'epigraphie grecque et latine). È stato autore e conduttore della trasmissione radiofonica Akropolis su Radio24. È autore di alcuni documentari e collabora, come consulente scientifico, con alcune trasmissioni televisive. Ha ricevuto nel 2006 il premio e menzione speciale Giardini Naxos per la didattica e la divulgazione dell'antichità; nel 2010 ha ricevuto il Premio internazionale Rubbettino per la diffusione della cultura italiana nel mondo. Dirige anche il Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche province Danubiane dell'Università di Ferrara per lo studio del mondo balcano-danubiano e del Mar Nero nell'antichità. Dirige la missione archeologica nella Colchide (Georgia) che fa parte delle missioni archeologiche all'estero del Ministero degli affari esteri. 

 



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