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Addio all'ultimo orologiaio

lun 24 gen 2022 09:01 • By: Alberto Mosca

Oggi la comunità di Malé saluta Tullio Podetti, scomparso all'età di 88 anni

Tullio Podetti

MALÉ. Oggi la comunità di Malé darà l’ultimo saluto a Tullio Podetti, l’ultimo orologiaio della Val di Sole, scomparso all’età di 88 anni. Una figura d’altri tempi, per stile e mestiere, al quale nel dicembre 2006 dedicammo la rubrica del personaggio sulle pagine di NOS Magazine. Da quanto scritto allora nell’intervista rilasciata a Nicola Bortolamedi partiamo per riassumere la figura di Tullio Podetti e di “un tempo che non c’è più”.

Nato nel 1933, odontotecnico mancato, a soli quattordici anni iniziò la propria attività di “riparatore degli istanti altrui”. Così, dal primo orologio da tasca fino agli orologi svizzeri montati a rovescio quasi tutti a cilindro, rari e pregiati, fino al digitale, iniziò una lunga consuetudine con il mestiere di tutta un vita.

Elektrodemo

In realtà l’orologeria ebbe inizio in casa Podetti nel 1835 con Giuliano, ingegnere di Piano di Commezzadura, prozio di Tullio, che studiò all’Università di Padova e iniziò a riparare apparecchi segnatempo. La conoscenza da lui passò di mano in mano e giunse a Bartolomeo e quindi a suo figlio Tullio. Una tradizione che non si è fermata, proseguita oggi dal figlio Andrea.

Podetti ricordava anche gli anni duri della Seconda guerra mondiale: i fratelli sotto le armi, i partigiani uccisi alle “Capèle” e trasportati sui camion in camera mortuaria, le deportazioni al concentramento di Bolzano, i saccheggi all’Hotel Malè e i tedeschi che volevano incendiare il paese. Il ritorno di suo padre, prigioniero in Russia e che riuscì a tornare.

Al tavolo di lavoro

 E poi le passioni giovanili, in primo luogo quella per la montagna “con lo zaino e gli amici”. Uomo di profonda fede, in quel 2006 confessò di avere nel lavoro una fonte di serenità, tra gli immancabili ricordi sia lieti che dolorosi.

Così Bortolamedi concludeva la sua intervista: “Tullio Podetti è un uomo che ha fatto della professionalità il suo credo. Qualcuno potrà obiettare che si coltivi in un “hortus conclusus” delimitato dai suoi ricordi, io lascio ad ognuno il suo pensiero. Difficile arte è il saper discernere in un mondo che, come asserisce Calvino, è diviso tra fuochi fatui e responsabilità. Tullio Podetti, antidoto al segno dei tempi”. 



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