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In pensione lo storico barbiere di Cles Mario De Marco

gio 20 feb 2020 19:02 • By: Fabrizio Brida

Dopo, una vita passata a tagliare capelli ha abbassato le serrande del suo negozio

Quando il 12 marzo 1957 ha varcato per la prima volta la soglia del salone a Casa Tapana, Mario De Marco, storico barbiere di Cles classe ‘42, aveva 14 anni e l’entusiasmo di chi ha tanta voglia di imparare il mestiere. L’attività era stata avviata nel 1930, da Guglielmo Toller, appartenente a una famiglia di barbieri di Lavis, e qui Mario doveva svolgere il suo apprendistato sotto la guida della vedova e della nipote di Toller, Luigia e Fernanda Osti. Sei anni più tardi, nel 1963, avrebbe rilevato il negozio.

Dopo quasi 63 anni trascorsi a tagliare barbe e capelli, con il nuovo anno Mario De Marco ha deciso di abbassare le serrande del salone che profuma di tempi passati in piazza Navarrino, chiudendo di fatto un capitolo fondamentale nella storia delle attività commerciali del capoluogo noneso.

De Marco ha trascorso una vita intera davanti a quegli specchi e ricorda con un velo di nostalgia i momenti passati con forbici e rasoi tra le mani. «Era bello perché con i clienti si facevano anche due parole, ho avuto ottimi rapporti con tutti – racconta –. Sono orgoglioso di poter dire di avere avuto un’onorevole clientela. Da qui sono passate generazioni di uomini, giovani e anziani, gente del paese e tanti villeggianti.

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Una volta, quelli che adesso vengono chiamati turisti, si fermavano anche un paio di mesi ad esempio a Coredo, dove in molti avevano le case. Tanti venivano a farsi tagliare barba e capelli qui da me. Ogni anno tornavano ed era sempre un piacere».

Ora Mario De Marco potrà dedicarsi, insieme alla moglie Fiorelisa, con la quale è sposato da 55 anni, alle sue tante passioni: la montagna, come rivelano le splendide foto appese ai muri del salone, la raccolta di funghi e la pesca, un hobby che ultimamente aveva un po’ abbandonato e che ora ha tutta l’intenzione di riprendere. Ma avrà anche più tempo da riservare ai figli e soprattutto ai nipoti.

«In questo salone ho trascorso tutta la mia vita – continua De Marco –. Quando ho preso in mano l’attività erano i tempi delle barbe e degli abbonamenti, con le tessere che comprendevano 10 appuntamenti e a ogni taglio veniva ‘bucherellata’ una casella. Erano i tempi dei giovedì dedicati ai tagli dei bambini. Erano i tempi in cui la società e tutto il resto si muovevano più lentamente».

Erano anche i tempi del sapone da barba, poi sostituito dalla più pratica schiuma, e della brillantina Linetti, oggi rimpiazzata da gel, creme e cere di tutti i tipi. Nel salone De Marco si possono trovare, ancora esposti in una piccola vetrinetta, gli strumenti di un’epoca ormai andata che testimoniano e raccontano di un passato che ha regalato a Mario grandissima soddisfazione e mille ricordi da portare nel cuore.

«Mi è piaciuto tanto passare il tempo qui in salone, ho portato avanti la mia passione anche dopo essere andato in pensione nel ‘95 – rivela –. Quanti discorsi abbiamo affrontato con i clienti, discutendo soprattutto di sport, di ciclismo e di sci in particolare. Quanti aneddoti ci sarebbero da raccontare».

Con l’anno nuovo la barberia De Marco ha abbassato le serrande, Mario ha riposto pettini, forbici e rasoi al loro posto, ha spento le luci sopra gli specchi e chiuso a chiave la porta («reversa») di quella che per lui è stata una seconda casa. In tutti i clienti affezionati e in coloro che sono passati di lì rimarrà vivo il ricordo della professionalità e della grande passione di un barbiere d’altri tempi, che ha scritto una pagina importante e indelebile della storia clesiana.



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