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Viva la diga! Più metri, più energia

ven 01 apr 2022 09:04 • By: Alberto Mosca

La clamorosa iniziativa di un comitato di cittadini: alzare Santa Giustina per avere l'elettricità gratis

Il ciclopico progetto dell'ingegnere Evìto Lascossa, ingaggiato dal comitato "Tanta&Bonmarcià"

DERMULO. Il tempo delle mezze misure è finito. Gli scenari attuali, segnati dalla guerra in Europa e da una insopportabile crisi energetica, impongono scelte definitive. Anche nelle valli del Noce. La pensa così un comitato spontaneo di cittadini responsabili, formatosi recentemente, che ha come obiettivo un referendum.

Per fare cosa? Aumentare considerevolmente la capacità idrica del lago di Santa Giustina, in modo da accrescerne enormemente la potenza produttiva idroelettrica e liberare le valli del Noce da bollette esose e dalla schiavitù del gas russo.

La volontà è forte e il comitato ha le idee chiare: già oggi, 1° aprile, partirà nella piazze di tutti i paesi delle valli la raccolta firme per arrivare al referendum nel prossimo autunno.

Ma andiamo ai numeri: oggi la diga è alta 152 metri e la capienza dell’invaso pari a 182 milioni di metri cubi d’acqua, utili a far girare turbine da 34,5 mW, con una potenza nominale media di 40.

Elektrodemo

779 kW e una producibilità media annua di energia dichiarata in 282,5 GWh/anno.

Non abbastanza. Per questo, il comitato “Tanta&Bonmarcià” vuole aumentare a 200 metri l’altezza del muro di calcestruzzo, in modo da aumentare in maniera straordinaria la capacità di invaso, la quota di salto e quindi l’energia prodotta. “Tutti i residenti avranno la corrente gratis”, assicura l’ingegnere italo-argentino Evìto Lascossa, referente tecnico del comitato.

Ma c’è di più. Più acqua nell’invaso permetterà di risolvere l’annosa questione della sete inestinguibile dei meleti nonesi: apposite canalizzazioni porteranno il prezioso liquido in giro per le campagne e un livello così alto permetterà di farlo senza costose opere di pompaggio. “Andrà via liscia, ma anche gassata se preferite”, proclama l’ingegnera spagnola Leòra Dendaquàr, referente tecnico del comitato agricolo “Abbiamo sete”.

Sul fronte dei costi ambientali di una simile gigantesca opera, non vi sono dubbi che saranno altamente impattanti: “Nessun problema – aggiungono i succitati esperti – anzi! Lavoriamo per una perfetta integrazione con il paesaggio circostante e lo stesso skywalk progettato sulla diga, ancora più alto, garantirà ai turisti un’esperienza ancora più elettrizzante. I vantaggi supereranno di gran lunga la bruttura paesaggistica. Unico dispiacere, dover sacrificare la spiaggia da poco inaugurata”.

Non mancheranno altre attrazioni per i visitatori: i più fortunati potranno a quell’altezza, divertirsi a pedalare su speciali biciclette che alimenteranno delle avveniristiche pale eoliche poste poco lontano, utili a una supplementare produzione elettrica e a disperdere le derive di fitosanitari nei dintorni e i gas di scarico del traffico veicolare.

Il Luna Park dell’energia, un futuro di bollette leggere per tutti.



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