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La scuola italiana a confronto con altre esperienze

mar 19 apr 2022 12:04 • By: Gli allievi della classe IV - Cfp Enaip Alberghiero Ossana

Uno sguardo internazionale per fare meglio

Questo contenuto informativo è stato prodotto nell’ambito del progetto “Tu Sei” che coinvolge Confindustria e gli Istituti professionali trentini. Nello specifico, la classe IV del Cfp Enaip Alberghiero di Ossana ha prodotto contenuti informativi originali per la rivista online nosmagazine.it, edita dall’agenzia di comunicazione Nitida Immagine (Cles-TN), associata a Confindustria.

Una scuola con alunni che non sanno leggere, che non sanno di scienze, di lingue straniere, di matematica. Con insegnanti demotivati perché si ritengono sotto pagati. Con genitori distratti ed altrove ma spesso scontenti dei risultati raggiunti dai loro figli. Una scuola dove l'integrazione con alunni stranieri invece che essere vista e vissuta come una ricchezza si trasforma in ostacolo o, peggio, in omologazione al basso.

Ansia per un compito in classe, per un'interrogazione, per una performance scolastica, per il timore di prendere brutti voti. Gli studenti quindicenni italiani sono ansiosi, addirittura i più ansiosi di tutti, per quanto riguarda la scuola, rispetto ai loro coetanei degli altri Paesi. Essere ansiosi è una condizione molto diffusa tra gli studenti, ma può giocare un ruolo negativo sulla performance scolastica e sulla soddisfazione riguardo alla propria vita.

Ogni stato europeo, e spesso ogni regione, organizza i sistemi educativi in modo diverso per quanto riguarda la durata dei cicli scolastici, i titoli di studio e l'offerta formativa. I percorsi possono essere unici o frammentati in più cicli scolastici, inseriti in contesti pubblici o privati, diversificati già a partire dalle scuole medie o più tardi. Il modo in cui una scuola è organizzata può influire sulla qualità della preparazione di studenti e studentesse, sulla possibilità di affrancarsi dal proprio contesto socio-economico di origine e di scegliere liberamente una carriera o un percorso di vita.

Lo dimostra il nuovo rapporto Pisa, il Programma di valutazione triennale degli studenti quindicenni realizzato dall'Ocse. Per la prima volta gli esperti si sono concentrati sul benessere degli studenti, prendendo in considerazione non solo i risultati scolastici e il livello di apprendimento, ma anche il loro benessere fisico, psicologico e sociale.
Dai laureati agli abbandoni scolastici, passando per i finanziamenti pubblici, l'Italia, a quanto pare, ha un serio problema di education. A testimoniarlo sono i numeri della "Relazione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione 2018 Italia", elaborato dalla Commissione europea. L'Italia spende meno degli altri Paesi Ue e ottiene risultati peggiori. Per questo, ma non solo, rischia di perdere un milione di studenti nei prossimi dieci anni.
E altrove, come fanno?

La scuola americana, ad esempio, è il sogno di tutti gli studenti. Nella scuola americana si entra verso le 8 e si esce verso le 14.30, si frequenta dal lunedì al venerdì, mentre nella scuola italiana si entra verso le 8 e si esce verso le 13 e si va dal lunedì al sabato. In America una lezione dura 45 minuti. Prima che inizi ogni lezione ci sono 10 minuti di pausa per recarsi presso il proprio "locker" a prendere i libri o il materiale per l'ora successiva; poi suona la prima campanella che avverte che mancano cinque minuti all'inizio della lezione e poi la seconda che avverte dell'inizio delle lezioni. Gli armadietti sono divisi per anno di studi in diversi corridoi. In Italia non si ha la possibilità di avere questa comodità, perciò gli studenti portano tutto il materiale per la giornata nel loro zaino e la lezione dura un'ora intera.

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In America non ci sono delle materie prestabilite, ma ognuno può scegliere il corso che si vuole seguire. Ci sono, però, tre materie obbligatorie: storia americana, inglese e matematica. In Italia, invece, si hanno delle materie già prestabilite, in base all'indirizzo della scuola scelta. Nell'orario scolastico si può anche scegliere la "study hall" ovvero un'ora libera, scelta dallo studente per avvantaggiarsi sullo studio. Nella scuola americana non esiste una vera e propria classe così come la intendiamo noi: ad ogni materia è infatti associato un "corso" e si viene così a creare una sorta di "classe" per ogni materia. Una grandissima differenza tra la nostra scuola e quella americana è che in quella americana non esistono interrogazioni orali, mentre nella nostra sì. Lì le valutazioni dipendono infatti dai test. Se si viene bocciati in un corso non si è costretti a ripetere l'anno, a differenza dell'Italia. Tuttavia, l'anno successivo, in America, si dovranno superare sia i test dell'anno in corso sia quelli del programma dell'anno precedente. Il percorso scolastico non prevede 5 anni, ma 4 anni di scuola superiore, detti rispettivamente "freshman", "sophomores", "juniors" e "seniors" e corrispondono ai grades 9°, 10°, 11°, 12°. La scuola americana punta molto alla socializzazione tra gli studenti e all'organizzazione di servizi e corsi per ragazzi come lezioni di ballo, sport. C'è poi la banda musicale che rappresenta la scuola nelle diverse parate. Inoltre ogni studente ha uno "year book", album contenente le foto degli studenti e degli avvenimenti più importanti dell'anno scolastico, il famoso "annuario" che gli studenti si fanno firmare dai compagni e dai professori.


Il sistema finlandese. Un altro tipo di sistema scolastico funzionale è quello finlandese, che è costituito da una scuola unica di base obbligatoria che comincia a 7 anni e finisce a 16. Non ci sono interruzioni da scuola primaria a secondaria, né esami di passaggio; il nucleo di base è molto omogeneo e lo studente viene seguito in tutto il percorso da docenti che lo aiutano ad affrontare le carenze. La scuola è gratuita, non ci sono test né valutazioni, le classi non sono costituite per livelli di capacità, e alla fine del ciclo il divario tra studenti forti e deboli è ridotto al minimo. In Italia invece il passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria può essere causa di stress per lo studente, che spesso si trova catapultato in una scuola "per grandi" rispetto alla scuola primaria, con professori, invece che maestri, e con un carico di lavoro molto superiore. In Finlandia, alla fine della scuola dell'obbligo gli studenti possono scegliere se frequentare un "liceo", che più che altro è un corso propedeutico di preparazione universitaria, o un corso professionale per l'inserimento nel mondo del lavoro. Questo corso dura tre anni e per accedere all'università gli studenti devono affrontare dei test selettivi. In Italia lo studente sceglie la scuola secondaria a 14 anni, quando ancora non ha le idee chiare il più delle volte, e se non c'è la famiglia ad aiutarlo nella scelta si possono fare errori che poi si pagano in seguito. Alcune materie sono di base, come il finlandese, lo svedese, la matematica; altre sono scelte dallo studente sulla base delle sue inclinazioni. Anche in Italia esiste un curricolum basilare obbligatorio e una quota personalizzabile, ma non è possibile metterlo in pratica per mancanza di risorse prima di tutto economiche e conseguentemente anche umane e strumentali. Il governo finlandese, inoltre, è dedicato alla tecnologizzazione delle scuole. Tutte le classi hanno la LIM, i ragazzi studiano con i tablet e i computer.


E in Svezia? La scuola svedese è vista come un modello ideale. Il rinomato "welfare" dei paesi nordici si riflette in un'istruzione pubblico di grande qualità. Nella scuola dell'obbligo fra la classe di pre-scuola e la classe 5 non si assegnano voti, mentre l'insegnante primario della classe sviluppa dei giudizi qualitativi che condivide in colloqui con i genitori e i bambini interessati. Nelle classi 3, 6 e 9 si effettuano anche quelle che vengono chiamate 'national prov' (prova nazionale), che consistono in prove sviluppate dal Ministero dell'Istruzione e inviate a tutte le scuole per testare il livello di conoscenza degli allievi di fine ciclo. I voti finali della classe 9 sono particolarmente importanti in quanto costituiscono la base di selezione per l'accesso a diversi 'gymnasi', per poi accedere all'università. L'intero sistema educativo svedese, inclusa l'università, è gratuito, anche nelle scuole private. Non ci sono spese per gli studenti o i loro genitori per il materiale didattico, i pasti scolastici, i servizi sanitari o il trasporto. Il carico di compiti e studio a casa è significativamente inferiore, non ci sono compiti durante le vacanze, non esiste la bocciatura e i voti vengono introdotti solo all'età di 13 anni.

Le storie di altri sistemi, molto diversi dal nostro, narrano cosa dovrebbe cambiare nel sistema scolastico italiano. Nonostante le differenze nei dettagli organizzativi delle politiche e delle pratiche formative, nonché nei contesti culturali e nei sistemi politici di questi paesi, ci sono chiaramente alcuni fattori comuni di successo. Visione, leadership, standard elevati e impegno per l'equità sono punti di partenza cruciali, ma a meno che non influenzino l'insegnamento e l'apprendimento in classe, non porteranno cambiamenti significativi. Esiste un ampio consenso tra i paesi ad alto rendimento e quelli in miglioramento sul fatto che, indipendentemente dalla strategia di riforma che stanno perseguendo, la qualità di un sistema educativo dipende dalla qualità dei suoi insegnanti. Questi sistemi adottano politiche per attrarre, preparare, sostenere, premiare, trattenere e promuovere insegnanti di alta qualità. Ogni paese ha studenti con diversi gradi di motivazione, ma l'intensità della concentrazione e del tempo dedicato ai compiti degli studenti nei sistemi ad alte prestazioni è sorprendente.
I sistemi ad alte prestazioni motivano i loro studenti a studiare duramente attraverso incentivi sia intrinseci che esterni.
Nei sistemi asiatici, l'intensa convinzione che lo sforzo e le competenze, non l'abilità, siano il fattore determinante del successo, combinato con l'alto valore attribuito all'istruzione dalle famiglie come percorso per la mobilità sociale, oltre al sistema degli esami, creano una forte motivazione.
Anche gli studenti delle classi finlandesi sono impegnati intensamente, ma con mezzi diversi. L'istruzione finlandese è radicata nelle idee di scoperta e apprendimento. In Ontario (Canada), l'attenzione è sull'individualizzazione, infatti lavorano individualmente per creare più percorsi che conducono alla laurea. Questi sistemi stanno sviluppando un orientamento globale e futuro tra i loro insegnanti, dirigenti scolastici e studenti. 



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