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I Campi Neri, questi sconosciuti?

sab 21 mag 2022 15:05 • By: I A Liceo B.Russell di Cles

Dal Liceo Russell una proposta per rendere più visibile un luogo chiave della storia clesiana (e non solo)

Circolo di pietre visibile presso il giardino della APSP “Santa Maria”

Riceviamo e pubblichiamo l’articolo redatto dalla classe I A del Liceo Russell di Cles, ideato e scritto per incentivare la conoscenza del patrimonio storico archeologico della Borgata.

CLES. Per anni siamo passati nella zona dei Campi Neri, una vasta località situata a Cles, dove si trovano la scuola media Bernardo Clesio e la APSP “Santa Maria”, ma mai abbiamo pensato che all’interno dei rispettivi cortili fossero visibili i resti di uno dei più importanti, o forse il più importante ritrovamento archeologico delle nostre zone.

Siamo dispiaciuti che proprio noi, che abitiamo in val di Non, non conosciamo bene il patrimonio archeologico che ci circonda e di conseguenza, le nostre origini. Pensiamo però, che il fatto di non essere al corrente dell’esistenza dei Campi Neri, sia dato parzialmente anche dal fatto che questo sito non sia forse del tutto pienamente valorizzato.

Parte del sito, veramente interessante e suggestivo da vedere, è accessibile entrando nella casa di Riposo o attraverso un cancello che immette nel giardino. Ciò però ne limita la libera visione.

Se non fosse stato grazie ad un progetto al quale la nostra scuola ha aderito, su proposta della prof.ssa Paola Gabrielli, probabilmente avremmo continuato ad ignorare l’esistenza di questo tesoro che caratterizza la nostra storia.

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Secondo noi, ogni cittadino deve avere il diritto e anche il dovere di conoscere ciò che lo circonda e ciò che è alla base della propria cultura e della storia del proprio territorio. Ciò che si può vedere del giardino della APSP “S.Maria” sono due circoli di pietre, uno più grande e uno più piccolo che contenevano al momento della scoperta ossa calcinate e strumenti in selce alterati dal calore. Si suppone che qui si svolgessero rituali, pratiche funerarie e cerimonie riconducibili al culto degli antenati. Questi ritrovamenti risalgono all’età del Rame (2500 a.C.). 

I Campi Neri sono stati frequentati anche tra l’Età del Bronzo e l’epoca romana, quando l'imperatore Claudio concesse la cittadinanza romana ad Anauni, Sinduni e Tulliassi attraverso la Tavola Clesiana (rinvenuta proprio in questo sito). Accanto al circolo di pietre sono stati realizzati dei fuochi entro fosse circolari poco profonde, nelle quali venivano fatte offerte votive. In tutte le fasi di questo lungo periodo di frequentazione del sito, sono state realizzate delle strade, utilizzate per il passaggio di processioni. Una di queste strade, realizzata nella seconda età del Ferro, è ancora conservata e visibile nel cortile dell’istituto comprensivo “Bernardo Clesio”.

Con l’archeologa Maria Raffaella Caviglioli dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali di Trento, dopo alcuni incontri in classe per conoscere in modo approfondito cosa è stato trovato a Cles nel corso degli anni dagli archeologi (anche vicino alla nostra scuola, in località Pez), ci siamo recati ai Campi Neri, partendo dal nostro Istituto in Via Trento.

La Via sacra (VI-I sec.a.C.)

Ci siamo avviati verso Piazza Granda facendo tappa al Municipio di Cles, importante edificio storico in cui è anche esposta una copia della Tavola Clesiana.

Percorrendo via Pietro Andrea Mattioli ci siamo immessi su via Campi Neri (che deriva il nome dal sito archeologico) e abbiamo visitato i due ritrovamenti. Sono stati utili i pannelli presenti, che forniscono esaustive informazioni. Tutto ciò è quello che arricchisce la nostra terra di storia, arte, religione e cultura. 

Per far sì che questo sito sia più conosciuto e più semplice da raggiungere ci permettiamo di suggerire al Comune di porre sulle strade una segnaletica più evidente e davanti alla scuola e alla casa di Riposo due semplici pannelli che spieghino che cosa si può vedere all’interno dei rispettivi cortili.

Speriamo così che il nostro articolo possa contribuire ad un’ulteriore valorizzazione dei Campi Neri.



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