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Caso Iob: confermata la custodia in carcere per l'arrestato, David Dallago

mar 21 giu 2022 16:06 • By: Alberto Mosca

Stamattina l'interrogatorio di garanzia. Martin Slaifer Ziller, sindaco di Sanzeno: 'Viviamo un momento di forte smarrimento'

TRENTO. Ha lasciato attonita la Val di Non la notizia dell’arresto operato dai Carabinieri per la morte di Fausto Iob, stimato custode forestale del comune di Sanzeno il cui corpo è stato ritrovato nel lago di Santa Giustina lo scorso 5 giugno. Indagato per omicidio volontario e furto è un boscaiolo di Cles, David Dallago, 37 anni, che nella mattina di oggi è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia, senza rispondere al Gip che ha confermato la custodia in carcere. L’interrogatorio di garanzia si è svolto alla presenza della pm Licia Scagliarini e dell'avvocato difensore Angelica Domenichelli.

Iob era il custode forestale del Comune di Sanzeno e un amaro commento a quanto emerso dalle indagini viene dal sindaco Martin Slaifer Ziller: “Quelle che abbiamo letto stamane sono notizie che fanno ancora più male. Nella disgrazia avremmo preferito pensare ad un malore, ad una fatalità; il pensiero che dietro la morte di Fausto possa esserci una mano ha riaperto una ferita che già per noi era molto dolorosa.

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Ricordiamo Fausto – prosegue Slaifer Ziller – come una persona che, se è vero quanto emerso da queste indagini, ha dimostrato ancora una volta la sua serietà, la sua professionalità; viviamo un momento di forte smarrimento”.

Fausto Iob è stato ritrovato lo scorso 5 giugno nelle acque del lago di S.Giustina, nei pressi di Banco, dopo due giorni di ricerche. Da subito alcuni elementi (autovettura parcheggiata con le chiavi innestate, telefono del malcapitato ritrovato nei pressi del veicolo distante dal corpo, indumenti intonsi e privi di strappi compatibili con un rotolamento/caduta) avevano indotto gli inquirenti a scartare l’ipotesi della caduta accidentale. L’autopsia ha rilevato 18 lesioni da colpo contundente alla nuca, per nulla compatibili con l’accidentalità.

I sospetti degli investigatori si sono concentrati su un boscaiolo al quale era stato affidato il compito di effettuare le operazioni di esbosco proprio nel cantiere prospiciente al luogo del ritrovamento del cadavere e che risultava essere tra gli ultimi ad averlo visto in vita quella mattina.

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di acquisire numerosi indizi di colpevolezza sul conto dell’indagato che, nelle fasi immediatamente successive al ritrovamento e sino a ieri, ha fornito agli inquirenti informazioni contrastanti tese a sviare le indagini e ad allontanare qualsiasi dubbio circa il suo coinvolgimento nella vicenda. Allo stato delle indagini e sulla base delle prime risultanze investigative, sembrerebbe che il presunto responsabile, la cui innocenza vale fino a sentenza passata in giudicato, abbia commesso il delitto poiché il giorno prima era stato sorpreso da Iob a sottrarre del legname proveniente dal patrimonio boschivo pubblico e quindi con il fine di assicurarsi il profitto e l’impunità.



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