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Rifiuti in Trentino: verso l'inceneritore

ven 26 ago 2022 09:08 • By: almo

Se la differenziata è arrivata in provincia al 78%, restano 63.000 tonnellate di rifiuti all'anno da sistemare

Panorama dalla discarica di Monclassico (ph. Sandro de Manincor)

TRENTO. Rifiuti in Trentino: differenziata a parte, arrivata al 78% in provincia, non si sa più dove metterli. In Terza commissione l’assessore all’ambiente ha presentato il Quinto aggiornamento del Piano rifiuti che verrà approvato oggi dalla giunta provinciale. Sull’impianto di gestione dei rifiuti, l’inceneritore, si deciderà entro l’anno, anche se la scelta sembra difficilmente evitabile.

Un lavoro, il quinto aggiornamento, approfondito, non scontato, discusso e condiviso con le comunità locali e supportato da Fbk e Università. L’aggiornamento ha messo in evidenza i successi della raccolta differenziata che dal 22,3% del 2002 è arrivata a quasi il 78%.

Ma vengono prodotte 283 mila tonnellate di rifiuti, di cui 63 mila smaltite in discarica. Una possibilità che non c’è più dopo l’esaurimento di Ischia Podetti, la chiusura di Imer a giugno e con Monclassico di fatto già chiusa.

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Col Comune di Trento si è concluso un accordo per realizzare, entro primavera 2023, un catino da 230 mila tonnellate a Ischia Podetti, ma ciò non significa puntare ancora sulla discarica. Il Piano punta sul calo del 2% della produzione di rifiuti pro capite; per la differenziata si punta ad aumentare la percentuale fino ad arrivare all’80% nel 2028 puntando a migliorare anche la qualità.

Per le 63.000 tonnellate rimanenti, la scelta è tra l’inceneritore o l’esportazione, a costi sempre più pesanti.

Il Consiglio delle autonomie ha chiesto al governo provinciale di prendere una decisione entro l’anno e ha chiesto di localizzare la sede dell’impianto. Su questo l’assessore ha confermato che si pensa a Rovereto, a Trento Tre e a Ischia Podetti. Verranno fatte verifiche su tutte e tre le aree e si valuteranno tutte le componenti dei costi e benefici e le dimensioni dell’impianto. Nel 2009 si parlava di un impianto che sarebbe stato il secondo in Italia, ma le quantità di rifiuti, grazie allo sforzo di tutti di realizzare la differenziata, non sono più quelle di allora e quindi le dimensioni sarebbero comunque ridotte. L’alternativa, ha aggiunto, di un accordo con Bolzano non è percorribile, la convenzione è stata rivista e da 15 – 20 mila si è passati da 10 a 20 mila. Più di 16 mila tonnellate in questi anni non sono mai state conferite, ma anche se arrivassimo a 20 mila non basterebbero a risolvere il problema.

I dirigenti del dipartimento hanno ricordato che si sta lavorando a un ddl per definire quali potranno essere i profili tecnici e quindi di sicurezza di un eventuale impianto e per garantire il coinvolgimento delle amministrazioni sulla sua localizzazione e sugli standard. 



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