Skin ADV

Un pranzo di emozioni e relazioni

ven 25 nov 2022 11:11 • By: Alberto Mosca

Gli allievi chiedono per Ossana il quinto anno: si apre un dibattito sulla percezione della scuola nel contesto territoriale

OSSANA. Profumi e sapori, emozioni e relazioni. In queste dimensioni sta il senso del pranzo didattico che ieri, mercoledì 23 novembre, ha visto protagonisti gli allievi del quarto anno del Cfp Enaip Alberghiero di Ossana. Un menu che ha unito tradizione e innovazione ha caratterizzato il pranzo, per il quale ragazze e ragazzi di cucina e di sala sono stati guidati dallo chef Loris Indri e dal maitre Antonio Ferrara. Tra gli ospiti Luciano Rizzi e Lorenzo Paoli, presidenti rispettivamente di Apt Val di Sole e di Apt Val di Non.

Un’occasione per conoscere un modo di cucinare che valorizza i prodotti, senza stravolgerli, ma sperimentando tecniche nuove, con un particolare riguardo alla valorizzazione della sostenibilità. Tradizione che ha incontrato la capacità innovativa e di tendenza nell’accostamento non solo ai vini; uno speciale cocktail, l’Ossana Bollshot, è stato infatti creato per l’occasione.

Ma il pranzo è stato di più. Complici i messaggi contenuti negli speciali biscotti della fortuna, gli allievi hanno puntato l’attenzione su una serie di questioni aperte: dalla richiesta di avere il quinto anno, potenziamento che garantirebbe un ulteriore salto di qualità all’offerta formativa, fino ai temi propri dell’organizzazione imprenditoriale di un ristorante e di un bar: dalla fidelizzazione dei collaboratori fino all’immagine della scuola verso il mondo esterno.

Elektrodemo

“Una scuola che mette lo studente al centro – ha spiegato la coordinatrice Paola Mosca – in cui attitudini e ambizioni vengono valorizzate, in cui non si è certo ‘sprecati’, come talvolta si sente ancora oggi, incredibilmente”. Possibile che non sia cambiato niente? “La scuola è cambiata – ha proseguito Mosca – è cresciuta in un piccolo centro come il nostro, in cui si incontrano allievi, docenti e professionisti di settore tutti con un unico scopo: creare esperienze che permettano di crescere e imparare, dando vita a confronti e aprendo accessi al sapere”.

E allora, cosa non funziona? “Il fatto che studenti si sentano di serie B finché non provano il piacere di esser ‘super preziosi’ in quel tessuto economico chiamato turismo; imprenditori che lamentano la mancanza di personale, chi lavora per allungare la ‘stagione’ e migliorare i servizi; ognuno a portare la propria voce con le connesse lamentele. Ma i problemi di sempre che oggi si dicono a voce un po' più alta. Qualità del lavoro e qualità della vita l'aspirazione dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro”.

E nel mezzo si trova una scuola che ascolta i ragazzi, che invita volta per volta parti di questo mondo per farsi conoscere e confrontarsi: “Una scuola che – è la conclusione - sente il bisogno di crescere, di essere al passo coi tempi, di dare più possibilità di specializzazione ai nostri studenti e non solo. Una scuola che ha bisogno di una rete che la sostenga, che cerchi risposte nuove tentando di mettere in atto possibili soluzioni. Credo che molto si possa fare lavorando sulla formazione continua, applicando nuovi modelli di apprendimento, collegando i vari aspetti, le diverse voci, mettendo al centro chi dovrà raccogliere i frutti di ciò che noi adulti stiamo seminando”.



Riproduzione riservata ©

indietro