Skin ADV

Dal Volga al Giappone

mar 20 dic 2022 12:12 • By: Alberto Mosca

Nel volume di Michel Paoli le vicende del battaglione Savoia

Le incredibili vicende vissute da un gruppo di prigionieri austro ungarici italofoni in Russia durante il primo conflitto mondiale: le racconta Michel Paoli in un volume intitolato “Bìlìme” edito da Fondazione Museo Storico del Trentino.

I documenti raccolti, analizzati e in parte trascritti dall’Autore, gettano nuova luce su quanto accadde lungo il Volga nell'estate del 1918 e sugli eventi che portarono alla creazione del battaglione italiano «Savoia».

Tra i nonesi coinvolti figurano i nomi di Guglielmo Battocletti di Fondo, Giuseppe Larcher di Cavareno, Adolfo Rigotti di Sporminore, Innocente Ruatti di Bresimo, Angelo Paoli di Denno.

Una storia per tanti aspetti romanzesca, con al centro la figura tanto carismatica quanto controversa del capitano Andrea Compatangelo.

Il battaglione irregolare, nell'estenuante percorso verso Oriente, lungo il tragitto della Transiberiana, si oppose ai bolscevichi durante la sanguinosa guerra civile russa: e il titolo non è altro che un'espressione in lingua ceca d'incitamento a proseguire nella lotta.

Autoroen Aprile

II volume segue così le tracce degli uomini e dei personaggi chiave della storia lungo la strada che li avrebbe riportati a casa.

Vi sono tre dimensioni in questo libro: una dimensione familiare, una dimensione regionale e una dimensione internazionale.

“Il primo punto – spiega Paoli - è incentrato sul fatto che ho cercato di capire come mio nonno Angelo Paoli, i cui quaderni e lettere ho pubblicato nel 2000, nel volume 9 della collana Scritture di guerra, si sia trovato arruolato nel battaglione irregolare Savoia, creato da un capitano autoproclamato nell'agosto 1918. Il secondo punto è la storia di 300 o 400 sudditi di Francesco Giuseppe di madrelingua italiana, soprattutto trentini e triestini, che si imbarcarono nell'avventura del battaglione Savoia: prima combattendo contro i Rossi lungo il Volga, poi fuggendo a Vladivostok, dove arrivarono nel gennaio 1919 e dove rimasero per più di un anno prima di poter tornare a casa. La dimensione internazionale, infine, è la ricostruzione del contesto in cui è stato creato il battaglione, che ci permette di vedere diversi agenti francesi infiltrarsi negli affari russi e far decidere agli Alleati di intervenire nella guerra civile russa”.


Michel Paoli Nato a Parigi e originario della val di Non, è ordinario di Studi italiani all'Università di Amiens, specialista del Rinascimento e delle terre irredente durante la Prima guerra mondiale. Nel 2000 ha curato la trascrizione del carteggio della famiglia Paoli per la collana Scritture di guerra (coedizione del Museo storico in Trento e del Museo storico italiano della guerra). Sulle vicende dei prigionieri di madrelingua italiana in Russia ha pubblicato saggi sulla rivista Studi trentini, sulla rivista degli archivi militari francesi Guerres mondiales et conflits contemporains e in un volume edito nel 2022 dall'Università di Ekaterinburg sui 130 anni di relazioni tra Russia e Francia.



Riproduzione riservata ©

indietro