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La stagione invernale secondo le Guide Alpine della Val di Sole

lun 16 gen 2023 10:01 • By: Giulia Colangeli

Un’attività quasi totalmente legata al meteo, ma con più gente e più lavoro. E scarsa forma fisica

VAL DI SOLE. Se si vuole indagare sull’andamento, dal punto di vista prettamente turistico, della stagione in corso, chi coinvolgere nell’analisi se non le Guide Alpine? Lavorano a stretto contatto con l’ambiente montano, ne conoscono i segreti, accompagnano ogni giorno appassionati e curiosi sulle cime e tra i boschi di queste valli. Rispondono alle nostre domande in tre: Stefano Bendetti, Davide Pedergnana, Lorenzo Valenti.

Innanzitutto, come sta andando quest’inverno rispetto allo scorso anno? Avete notato cambiamenti importanti?

Stefano: Sicuramente c’è stato un incremento rispetto all’anno passato e a quello precedente, c’è più gente e più lavoro. A fine dicembre e fino all’Epifania abbiamo accolto soprattutto italiani, come sempre, e dalla metà di gennaio in poi vedremo sempre più stranieri, polacchi, tedeschi, turisti che hanno ferie in periodi diversi dalle nostre “vacanze di Natale”.

E come sono le vostre previsioni per il resto della stagione?

Stefano: Diciamo che noi siamo comunque estremamente legati alla neve. Dipende dalle temperature. Se sono basse e la neve rimane, secondo me, può risultare una stagione buona: si possono continuare a fare le ciaspolate, si può andare a fare scialpinismo o addirittura qualche cascata di ghiaccio e il lavoro aumenta anche nei settori più tecnici. Chi fa il maestro di sci ha un lavoro più garantito, con la neve artificiale che viene sparata in pista nel caso dovessero innalzarsi le temperature. La nostra attività è quasi totalmente legata al meteo. Se fa caldo possiamo portare la gente a fare belle escursioni, ma non sono attività così richieste in questo periodo dell’anno. Per le cascate di ghiaccio… vedremo come va.

Questo aumento dell’afflusso di turisti da cosa deriverebbe, secondo voi?

Stefano: Secondo me l’aumento è dato anche dalla pausa per il Covid: la gente oggi ha voglia di fare, e si è accorta che non esiste solo lo sci in pista.
Lorenzo: Confermo, ho visto anche io tante famiglie, coppie o gruppi di amici in vacanza senza voler sciare. C’è chi sceglie di fare tutte le gite guidate: le ciaspolate serali e in giornata, lo sci alpinismo. O, semplicemente, gruppi grandi e famiglie spesso si dividono: ogni membro sceglie quale attività svolgere per conto proprio. Anche il turismo è cambiato e chi viene in montagna cerca qualcosa di alternativo da fare, per passare le giornate in modo vario.
Stefano: Che è il rovescio della medaglia positivo. La gente ha riscoperto questo tipo di attività. Qualcuno magari, non potendo andare all’estero, è rimasto in Italia e ha trovato modi nuovi per passare le giornate sulla neve e in montagna in generale, svolgendo attività facili e alla portata di tutti.

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Oltre al cambiamento nella domanda, lo avete notato anche nella clientela?

Stefano: Quello lo notiamo di anno in anno. Il livello fisico è in drastico peggioramento. Le gite che si svolgevano una volta, nelle stesse ore, erano mediamente più lunghe. Adesso dobbiamo accorciarle sempre di più. Posso pensare che la gente non abbia tanto tempo per tenersi in forma durante l’anno, ma questo eventualmente anche in passato. Credo sia cambiata la “testa”, la disposizione a far fatica. Questa è una parola che non si trova quasi più nel vocabolario.

Davide: Adesso arrivano con un immaginario chiaro: hanno già visto quelle cose – sui canali social, nei film, sui blog – e magari le hanno interiorizzate, ma non le hanno mai fatte. Quando si trovano a farle davvero, molti rimangono sorpresi. È facile sentirsi dire: “Io non pensavo fosse così la ciaspolata, non pensavo si dovesse far fatica, io credevo si camminasse in piano”.

E questo atteggiamento, secondo voi, è solo un effetto dei social oppure nasconde altro sotto? E se il livello è cambiato, è cambiato anche il motivo per investire in una guida, in vacanza?

Stefano: Credo che la vita sia diventata tanto comoda. Tutto è automatizzato, si chiudono le tende schiacciando un pulsante… una volta, meno.

Davide: Più persone investono in una guida perché altrimenti non saprebbero dove andare. Credo che per tantissime attività che proponiamo oggi, un tempo non avrebbero preso la guida: molti erano indipendenti fino a un certo livello, gestivano le escursioni, l’orientamento sui sentieri e le tecniche base senza problemi. Sceglievano di farsi accompagnare da una guida per altri frangenti: ad esempio, per le escursioni del Parco, laddove ciò che viene offerto è una conoscenza nuova in termini naturalistici e di biodiversità specifica della zona.
Adesso spesso incontriamo persone che non hanno la più pallida idea di cosa stiano facendo e dove stiano andando. Il background è bassissimo, soprattutto nei giovani. Capita anche di accompagnare persone più avanti con l’età, che hanno un solido background ma non hanno più il livello fisico: scelgono la guida per avere una sicurezza in più ed esser seguiti.

Stefano: E poi, nello specifico, la clientela della Val di Sole è molto varia: il più delle volte chi viene qui in vacanza non conosce i posti, si appoggia a hotel e strutture ricettive che forniscono loro liste di attività tra le quali scegliere, così si sentono più sicuri.

Lorenzo: Il livello del camminatore adesso è quello, ignora ciò che c’è da fare in valle a meno che qualcuno non glielo dica. Ci sono, ovviamente, eccezioni: chi si informa prima di partire, chi già conosce il posto e in autonomia si muove tra i sentieri e i paesi.

Mi sembra un po’ la differenza, a monte, tra due tipi di persone con due tipi di obiettivi: organizzare un viaggio o una vacanza. Diverso l’oggetto, diverso l’approccio.

Tra le attività proposte, dunque, quali sono le più richieste?

Stefano: Sicuramente le ciaspolate, perché più facili e alla portata di tutti.

Davide: In parte è vero. Poi, dipende. Anche lo sci alpinismo sta riacquistando attenzione: durante l’anno del Covid, con le piste chiuse, molti si sono avvicinati a questa disciplina, anche se normalmente è praticata da gente che sa, che ha un background di montagna più specifico. Di conseguenza, anche le richieste si fanno più specifiche, sapendo che certe attività possono essere svolte solo se le condizioni sussistono (e qui si torna al discorso neve, temperature, etc). Chi viene a fare sci alpinismo sa perfettamente di che si tratta, magari ha richiesto una salita precisa e ha aspettato che si presentassero le giuste condizioni.
Vale lo stesso per l’arrampicata su ghiaccio: è un’attività così determinata dalle condizioni esterne e così tecnica da non poter essere praticata da tutti senza una guida, anche se più popolare tra chi già arrampica e vuole provare qualcosa di nuovo.

In ultima stanza, vi chiedo: quali sono le attività che preferite? Quali, secondo voi, le bellezze e le zone d’ombra di questa stagione?

Stefano: Ah, il nostro lavoro è bello perché è vario. Certamente per le guide, in particolare le più giovani, le cose più tecniche sono più divertenti, però è bello anche far ciaspolate nel bosco, le escursioni naturalistiche. Siamo sempre in un ambiente fantastico e quest’anno promette bene.

Davide: Concordo. Fa bene, non solo al cliente, alternare attività più riposanti a quelle tecniche. Penso anche che sia importante allontanarsi dal mondo antropizzato, quello dei paesi e degli impianti di risalita, per far conoscere ciò che c’è fuori l’abitato anche e soprattutto a chi qui viene una volta l’anno. Per noi è fondamentale far vedere che in montagna c’è tutto il resto, non solo l’albergo e le sue vicinanze, non solo la strada o il sentiero battuto, ma tanto altro fuori dal centro.


E sotto i riflettori di una stagione che sta regalando splendide giornate e numeri importanti, anche quest’anno la montagna torna protagonista delle ferie dell’italiano medio: non è solo meta, ma maestra. Per qualcuno è casa, per altri è avventura (con oculatezza).

Se quest’anno la ripartenza coinvolge tutti i piani, fortunatamente non esclude quello della sicurezza; farsi accompagnare sui sentieri o fuori pista da una guida, a questo punto, non può che essere un bonus di una vacanza che può essere anche scoperta, immersione, condivisione.

 



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