Skin ADV

A Termenago: fàosi e dotóri (28)

mer 18 gen 2023 16:01 • Dalla redazione

Breve viaggio tra i soprannomi dei paesi delle valli del Noce

Sul “falsi”, non c’è molto da dire, forse la tradizione popolare ha sperimentato nei secoli una certa inaffidabilità nella parola data dagli abitanti di questo piccolo e suggestivo borgo di montagna nel comune di Pellizzano. Un nome che probabilmente va legato ad una popolare etimologia, priva di fondamento, sul nome del paese, fatto derivare da “ter me negabis”, con riferimento a Pietro che rinnega Gesù.

Passando a quello di “dotóri”, esso evidenzia un carattere davvero singolare di questo paese, ovvero l’aver dato in tutte le epoche numerosi uomini di cultura, noti ben oltre i confini della valle: un caso notevole per un piccolo paese isolato dai grandi centri culturali.

Autoroen Aprile

Pochi nomi rendono comunque bene l’idea, a partire da quello di alcuni tipografi cinquecenteschi: Nicolò Bevilacqua, che imparò l’arte della stampa da Manuzio a Venezia, aprì poi una propria bottega e quindi venne chiamato a Torino da Emanuele Filiberto di Savoia per aprire la prima tipografia ducale; o Donato Fezzi, che negli stessi anni fondava una tipografia per il principe vescovo di Bressanone, nobilitato nel 1584; o il prete Giovanni Fezzi, vicario parrocchiale di Pergine, che nel 1563 vantava una biblioteca che contava ben 70 volumi. E in effetti personaggi di rilievo provenienti da Termenago non mancano nemmeno oggi.



Riproduzione riservata ©

indietro