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Sara Pedri: il ricordo commosso di Cles

dom 05 mar 2023 09:03 • By: Elena Gabardi

A due anni dalla scomparsa un incontro partecipato fa memoria della giovane ginecologa

L'intervento del sindaco Mucchi e il coro Santa Maria Assunta di Tassullo

CLES. Nel secondo anniversario dalla scomparsa della ginecologa originaria di Forlì la comunità l’ha ricordata in un incontro pubblico a Cles, dove viveva. Un evento che si collega alla commemorazione tenuta nel primo pomeriggio dalla famiglia nel “Giardino di Sara” presso il parco urbano di Forlì.

«Un incontro di parole, musiche e preghiera a cui partecipare con cuore e vicinanza» ha spiegato la promotrice Nadia Sandri. Ed il pubblico che sabato alle 17 ha riempito sala Borghesi Bertolla ha vissuto con partecipazione sentita ed intensa ogni momento.

Palpabili le emozioni accompagnate dalle voci del coro S. Maria Assunta di Tassullo guidato dal maestro Mario Dalpiaz e dagli interventi degli ospiti, che con garbo e umanità hanno tracciato una via in cui ricordare, anche nel dolore, che la bellezza di chi non c’è più non va persa e la speranza rimane.

«Le difficoltà dell’ultimo periodo della vita di Sara erano mostri trasformati in giganti, come può succedere a ognuno di noi. Sara è stata un piccolo seme, esuberante e minuta, seria e preparata. Si è trasformata in un generoso albero che intreccia vita e persone, un albero i cui frutti sono raccolti da altri» ha asserito Sandri.

La famiglia Pedri, la sorella Emanuela e i genitori Mirella e Stefano, hanno inviato un video messaggio di saluto e ringraziamento per il commovente sostegno da parte di tutta la comunità.

Stupisce il coinvolgimento di molte persone, che seppure non conoscessero Sara, hanno voluto esserci e tenere vivo il ricordo di una giovane professionista dedita alla cura degli altri.

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«Non ti conoscevamo, ma hai suscitato forti emozioni, – ha sottolineato nel suo intervento Pierluigi Sandri – anche per tutte le persone che attraversano un momento difficile. Siamo qui per farti sentire ancora viva e affidarti i nostri pensieri. Non abbiamo risposte, abbiamo bisogno di qualcuno che ci comprenda. In tempi di fragilità come questi dobbiamo costruire un futuro nuovo, diverso, vero. Dove sembra vincere l’individualismo c’è un profondo bisogno di relazione e di prendersi cura degli altri».     

Le poesie di Sergio Moratti hanno delicatamente tracciato i sentimenti di una comunità sgomenta, che si accosta alle acque del lago di S. Giustina porgendo quell’ascolto che in vita le mancò.

La testimonianza di Samuel di Trento, scritta con colleghi e colleghe dell’ospedale Santa Chiara, ha ricordato la necessità della presenza degli altri nella nostra vita, il bisogno di conforto e calore, che purtroppo non è stato accolto. «Le persone danno per scontato che ce la farai, le persone non si accorgono che ti stanno perdendo, che tante piccole mancanze si sommano ai silenzi ignorati. Le persone non si accorgono di averti persa se non quando è successo».

La Liturgia della Parola di don Renzo, parroco di Cles, ha aggiunto parole di preghiera e speranza di consolazione.

A conclusione dell’incontro le parole del sindaco Ruggero Mucchi «Come comunità abbiamo solo sfiorato Sara. Siamo di cultura montanara, forse schivi, ma accoglienti. Grazie alla nostra comunità molti hanno trovato nuovi sviluppi positivi nella loro vita. Noi non guardiamo le acque del nostro lago con la leggerezza del turista, Sara è solo una dei tanti che il nostro lago ha abbracciato, traiamone insegnamento per aiutare gli altri, per portare un’attenzione in più verso le persone, per porci con generosità al servizio degli altri».

Presente anche il Luogotenente dei Carabinieri di Cles Michele Olivo, che segue la vicenda, ancora aperta, della scomparsa di Sara Pedri.

La dottoressa sparì senza lasciare traccia all’età di 31 anni, il 4 marzo 2021, subito dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles, da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione. La sua auto fu ritrovata nei pressi del ponte sul torrente Noce in località Mostizzolo, ma le perlustrazioni nel lago di Santa Giustina non hanno mai dato alcun esito.

Ancora in corso anche l’iter giudiziario, che dopo la chiusura delle indagini preliminari attende la decisione della Procura di Trento se procedere con l’azione penale a carico dell’allora primario Saverio Tateo e dalla sua vice Liliana Mereu per maltrattamenti all’interno dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento. 



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