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Battaglia sul depuratore

mar 07 mar 2023 11:03 • By: Alberto Mosca

Affollato incontro pubblico a Bozzana: l'ira della popolazione, le spiegazioni della Provincia

Il pubblico presente in sala

CALDES. In estrema sintesi, a Bozzana e Bordiana il depuratore non lo vogliono, come dimostrato da un dibattito franco e talvolta aspro. Eppure, come evidenziato dalla relazione tecnica esposta nel corso di una affollatissima serata pubblica, si farà. Con la rassicurazione da parte del presidente Maurizio Fugatti che le richieste di compensazione che arriveranno dall’amministrazione saranno attentamente considerate.

Partiamo dalla sala piena: naturalmente di cittadini e con i sindaci di Bresimo, Cavizzana, Cis, Livo, Malé, Terzolas, il presidente della Comunità della Val di Sole Lorenzo Cicolini e il presidente dell’Apt Luciano Rizzi.

Davanti a loro il sindaco di Caldes, Antonio Maini, che ha introdotto i temi sul tappeto sottolineando da un lato la valenza dell’opera (18 milioni di euro, 6 comuni coinvolti) e dall’altro la realtà di due paesi, Bozzana e Bordiana, provati da tanti problemi, a partire dal peso del traffico della statale che li taglia in due.

E poi l’ingegnere Mauro Groff, dirigente del servizio opere ambientali, che ha presentato punto per punto i motivi tecnici per i quali l’area poco a valle di ponte Stori rappresenta l’unica praticabile per realizzare il depuratore: valutazioni idrauliche, considerando l’eventuale onda di piena del Noce, e valutazioni di rischio geologico, meno presente rispetto ad aree più a valle e ad altre poste in sinistra orografica del Noce.

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Inoltre l’area prescelta è considerata agricola ma non di pregio. E poi le valutazioni viabilistiche, sia a servizio del cantiere, che si prevede lungo tre anni, e poi per il normale funzionamento dell’opera: questione ancora allo studio, con tre possibili soluzioni, un accesso dal paese, da Mostizzolo attraverso la ciclabile o da Cavizzana, con la seconda che sembra la più praticabile. Con ampie rassicurazioni di soluzioni alternative per la ciclabile, un basso impatto visivo per l’opera e per quanto riguarda l’attività operativa del depuratore, gestito per lo più da remoto e con una media di 1/2 camion alla settimana per il prelievo dei fanghi. L’impianto sarà del tutto simile ad altre opere realizzate in territori turistici quali l’Altopiano della Paganella e la Val di Fassa. La posizione di baricentro rispetto ai comuni della Bassa Val di Sole e del Mezzalone consentirà il collegamento a gravità di quasi tutte le reti. L’accesso all’impianto (e prima ancora al cantiere) sarà garantito attraverso il raddoppiamento del tracciato della ciclabile, oppure con una nuova strada con partenza nei pressi di Cavizzana.

Da sinistra Antonio Maini, Maurizio Fugatti, Mauro Groff

La posizione dei residenti è stata espressa forte e chiara in numerosi interventi, talvolta scaduti nell’attacco personale: preoccupazione per l’inaccessibilità futura di una delle poche aree disponibili per il passeggio e i giochi dei bambini, per la salubrità e per l’impatto paesaggistico, per il traffico veicolare, intenso e pericoloso. In più, la frustrazione di essere stati interpellati a cose fatte.

Motivi di scontento cui il presidente Maurizio Fugatti ha risposto in chiusura: “Non mi aspettavo accettazione e comprensione, ma siamo qui per spiegare le motivazioni tecniche di questa scelta. Peraltro, garantiamo grande attenzione alle problematiche reali che si verificheranno in merito all’opera e siamo sicuri che a opera ultimata tante perplessità si risolveranno; quello che l’amministrazione comunale sottoporrà alla nostra attenzione per queste comunità verrà considerato attentamente”. In soldoni, l’opera si farà. Tanto vale chiedere qualcosa di soddisfacente in cambio.



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