mer 08 mar 2023 09:03 • Dalla redazione
Achille Spinelli: ‘Più donne al lavoro significa maggiore valore aggiunto’
TRENTO. L’imprenditoria femminile è una linfa vitale per l’economia del futuro e vari studi hanno messo in luce che le donne rappresentano un prezioso potenziale imprenditoriale e di leadership, purtroppo ancora non pienamente utilizzato. Puntare sulle donne non è quindi più solo questione di promozione di genere o di eguaglianza tra i cittadini, ma nasce da una nuova consapevolezza che le imprenditrici e le lavoratrici autonome possono accrescere l'intera economia di un territorio.
Se ne è parlato ieri pomeriggio a Trento, a Casa
Moggioli, sede informativa dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, in
occasione della presentazione del progetto “Sviluppo territoriale: Dimensione
donna”, che vuole guardare alle opportunità, alle sfide, ma anche agli esempi
di successo del fare impresa al femminile nei territori dell’Euregio. Il
progetto è promosso dalla presidenza trentina dell’Euregio e portato avanti in
collaborazione tra vari enti e istituzioni dei tre territori: per la parte trentina
partecipano il Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della
provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo, Agenzia del Lavoro e Camera di
Commercio-Accademia d’Impresa, per la Provincia autonoma di Bolzano la
Ripartizione Economia e, per il Land Tirolo, il Dipartimento economia,
digitalizzazione e scienza e StandortagenturTirol.
All'evento era presente l'assessore provinciale allo sviluppo economico,
ricerca e lavoro Achille Spinelli.
"Il lavoro femminile conviene a tutti: la correlazione positiva tra
occupazione femminile e livello del PIL è ormai stata stimata da numerose
organizzazioni internazionali. Stime della Banca d’Italia affermano che se si
raggiungesse anche solo il 60% del tasso di occupazione femminile il PIL
aumenterebbe di 7 punti percentuali. Più donne al lavoro significa maggiore
produzione e creazione di valore aggiunto", ha detto l'assessore,
sottolineando che l’aumento del lavoro femminile potrebbe rappresentare un
importante volano per l’economia, perché "i servizi generano altri
servizi, motivo per cui la famiglia in cui anche la donna lavora, agisce come
un vero e proprio volano di attività economiche e di posti di lavoro. La
crescita dell'occupazione femminile, genera inoltre maggiori consumi e maggiori
entrate per lo Stato, in termini di fiscalità e contributi previdenziali.
Grazie a questo meccanismo moltiplicatore, ogni 100 posti di lavoro per le
donne se ne producono in realtà 115", ha spiegato ancora Spinelli.
Nonostante dal punto di vista formale siano riconosciuti pari diritti e pari opportunità a donne e uomini, sussistono però ancora, nella realtà dei fatti, notevoli differenze nell’accesso al mondo del lavoro, nella progressione di carriera e nella retribuzione.
Le donne sono la categoria che
risente di più delle difficoltà di conciliazione tra vita lavorativa e vita
familiare. In Trentino il dato annuale relativo al 2021 per il tasso di
occupazione si attesta su un valore di 61,4% per le donne a fronte di un dato
ben più elevato per i maschi 73,1. Il Gap di genere tra maschi e femmine
nel mercato del lavoro locale resta pertanto ancora importante, con
implicazioni molto forti in termini economici. "L'imprenditoria femminile
è uno dei settori strategici da promuovere, sia per lo sviluppo del Paese che
per il raggiungimento di un pieno empowerment femminile anche nel contesto
lavorativo. Per questo è fondamentale sostenere e incentivare la presenza
femminile nelle PMI - un ambito spesso privilegiato per il lavoro delle donne -
e rafforzare gli strumenti utili per sostenere le donne a far nascere e
crescere le loro imprese", ha detto ancora Spinelli, rilevando il valore
del progetto presentato oggi a casa Moggioli.
Il gruppo di lavoro euroregionale, infatti, intende creare opportunità di
formazione e innovazione nel sistema imprenditoriale e presentare esempi di
successo del fare impresa al femminile nell'Euregio. In particolare con
questo progetto ci si propone di sostenere e dare visibilità alla componente
femminile nell’ambito dell’impresa, creare opportunità di formazione,
diffondere i valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione
femminile ed in particolare tra le nuove generazioni, anche presentando modelli
positivi da seguire, e aumentare la consapevolezza della necessità di un
maggior numero di imprese innovative femminili.
L'incontro ha visto come relatori la docente dell'Università degli Studi di Trento Mariangela Franch, che ha condotto uno studio sull'imprenditorialità femminile nell’Euregio e le best practices legate a questo ambito, il direttore di Accademia d'Impresa della Camera di Commercio di Trento Bruno Degasperi e la coordinatrice dell’area formativa “Fare impresa al femminile” della stessa Accademia Annalisa Zeni, che ha presentato le attività proposte, il target di riferimento, le attività formative, gli eventi e le premialità. Tra il pubblico anche la Dirigente Generale di Agenzia del Lavoro di Trento Stefania Terlizzi e il direttore di Trentino Sviluppo e referente operativo del progetto Mauro Casotto.
Mariangela Franch, nell'illustrare il lavoro di ricerca, ha sottolineato che i dati rendono evidente che le imprese femminili in area Euregio hanno una consistenza pari a circa un quinto del totale delle imprese dei singoli territori e hanno iniziato la loro attività in un contesto che coincide con il manifestarsi di crisi strutturali a livello globale. La recente storia dell’imprenditoria femminile non le vede quindi protagoniste del miracolo economico italiano, al contrario, colloca la loro attività in periodi di forti crisi finanziarie e pandemiche. La prevalente dimensione di micro impresa - fino a nove addetti - e la forma giuridica ditta individuale, hanno sottoposto le imprese a forti sfide per la sopravvivenza, che però in buona parte dei casi, sono state vinte.
Bruno Degasperi nel suo intervento ha evidenziato che "Nello scenario socio-economico che stiamo vivendo assistiamo alla crescita esponenziale della complessità, ovvero all'incremento delle variabili che gli imprenditori e le imprenditrici non possono governare. Abbiamo avuto esempi eclatanti di queste variabili con l'emergenza sanitaria e con la guerra. Le imprese possono provare a rispondere a questa complessità innanzitutto irrobustendo le competenze di gestione d'impresa: per questo la formazione è una delle risorse più importanti per chi fa impresa, e soprattutto, e maggior ragione, per chi aspira a farla. Il progetto dell'Euregio "Sviluppo territoriale: dimensione donna" è stato affidato ad Accademia d'Impresa in ragione del nostro lungo impegno sul fronte della formazione manageriale per le imprese del territorio".
Nel corso dell'appuntamento sono stati presentati alcuni dati e iniziative, proposte nell’ambito della Cabina di Regia euroregionale del progetto. I dati dell’Osservatorio di Unioncamere ci raccontano, tra l'altro, di come le imprese guidate da donne siano più sensibili all’impatto ecologico e alla responsabilità ambientale e più propense alla sostenibilità sociale. Se, però, da un lato cresce la consapevolezza di supportare le imprenditrici e vengono attuati molti interventi in tal senso, restano ancora molti ostacoli da affrontare e superare.
Presentato anche un nuovo percorso formativo, in fase di progettazione avanzata tra i tre territori per al massimo 30 neo-imprenditrici e aspiranti imprenditrici dell'Euregio su temi quali leadership, business plan e aspetti economico-finanziari, strategia. A fine percorso formativo, le partecipanti potranno candidarsi al Premio “Sviluppo territoriale: dimensione donna", che vuole puntare a valorizzare l’innovatività di un nuovo progetto imprenditoriale femminile. Alle vincitrici sarà messo a disposizione un periodo di accompagnamento all'attività d'impresa presso gli incubatori.