PEIO. Cosa accade dentro di noi quando perdiamo una persona amata? Quale vuoto si spalanca? Cosa avviene quando ci sentiamo persi insieme a chi abbiamo perduto? Come esprimere ciò che sembra così intimo e personale? Queste sono le domande che intende affrontare il ciclo di incontri che si terrà in Val di Peio nelle prossime settimane.

Si partirà mercoledì 29 marzo, alle 19.30, con il primo confronto dedicato ai genitori che hanno figli tra i 6 e i 14 anni d’età. È stato pensato per dare alcuni strumenti interpretativi per permettere un dialogo diretto e sereno all’interno delle famiglie nel momento in cui ci si trova ad affrontare un lutto.

Il secondo appuntamento è fissato a mercoledì 5 aprile ed è aperto ai giovani tra i 16 e i 35 anni, per affrontare in prima persona il dramma di una perdita. In questo caso di realizzeranno due sessioni, la prima dalle 17.

00 alle 19.00 e la seconda dalle 19.30 alle 21.30.

Entrambi gli appuntamenti si terranno presso la sala “ex cancelleria” di Celledizzo. 

Una conferenza pubblica chiuderà il ciclo proponendo una riflessione più generale, arricchita anche da ciò che sarà emerso in precedenza. La serata si terrà venerdì 28 aprile, nella sala del Parco nazionale dello Stelvio a Cogolo ad ore 20.30.

Gli incontri saranno tenuti dal dott. Mauro Milanaccio, psicologo e psicoterapeuta, che da anni lavora sul tema sia in ambito clinico sia in interventi di comunità.

“L’individuazione dei temi e del modo di affrontarli hanno seguito un percorso particolare”, spiega Michele Bezzi, coordinatore del servizio di aggregazione territoriale di APPM, “i bisogni sono stati condivisi con alcuni giovani del territorio e con alcuni genitori dei ragazzi che frequentano le attività promosse dal servizio”.

L’iniziativa è nata su incarico della Giunta del Comune di Peio, che ha voluto dare una risposta alle tante richieste che le sono arrivate da parte della popolazione.

Le due realtà proponenti fanno parte del gruppo di coordinamento di “Restiamo Insieme”, progetto di valle partito l’anno scorso, promosso dalla Comunità di Valle e da tutti i Comuni solandri e sostenuto da una ampia cerchia di sostenitori privati, che vuole prevenire il suicidio e le tante forme di fragilità.