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A Mezzolombardo, il giorno del ricordo

mar 18 apr 2023 11:04 • By: Marco Weber

Commemorate le vittime del tragico bombardamento dell'8 aprile 1945

MEZZOLOMBARDO. L'8 aprile 1945 fu un giorno tragico per Mezzolombardo. Alle 12 e 30 circa alcune “fortezze volanti” americane passarono sopra il cielo rotaliano e sganciarono alcune bombe che raggiunsero terra e scoppiarono in località Calcare. Sei furono i morti: Paolo Kaisermann, Camillo Kaisermann, Dario Kaisermann, Arrigo Wegher, Maria Luisa Zenari e Guglielmo Pedron. Nei giorni scorsi, nella caserma dei vigili del fuoco in via Trento, situata a pochi metri dal luogo dove avvenne il triste episodio, si è svolta una funzione religiosa per ricordare l'episodio e commemorare le vittime di quella immane tragedia.

Alla cerimonia era presente anche Guido Dalrì, ovvero colui che questa commemorazione l'ha fortemente voluta e che di questo episodio storico fu testimone oculare. Aveva allora 10 anni e si stava recando con papà e fratelli al rifugio antiaereo che si trovava in quella località. C'erano anche altre persone, giovani e adulti, maschi e femmine.

Tra loro anche una sua giovane amica, Maria Luisa Zenari (Midi), anni 12. La bambina morì in modo atroce, decapitata da una scheggia. Guido Dalrì era vicinissimo a lei.

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Quell'orrore gli si impresse negli occhi e nella mente. Definitivamente.

Con quel tremendo ricordo l'oggi ottantottenne ex ragazzino convive da una vita.

Nel 2007 Dalrì chiese all'allora sindaco Rodolfo Borga di istituire una annuale cerimonia di commemorazione affinché la popolazione di Mezzolombardo non dimenticasse mai gli orrori della guerra. La risposta di Borga fu positiva e da allora ogni anno, in prossimità dell'anniversario annuale di quel triste giorno del 1945, il doloroso evento storico viene ricordato con una cerimonia.

Quest'anno il giorno del ricordo è stato sabato 16 aprile 2023, alla presenza di un folto numero di cittadini, delle rappresentanze della sezione ANA (Associazione nazionale Alpini) di Mezzolombardo e dei Vigili del fuoco, del coro San Francesco, della Croce bianca rotaliana, di alcuni componenti la giunta e il consiglio comunale e del sindaco Christian Girardi. Era presente anche il consigliere provinciale Denis Paoli.

Dopo la messa, tutti i presenti si sono recati nel luogo della tragedia, lì dove di fronte al rifugio ancora visitabile è collocata sul muro di una abitazione la tabella in marmo con i nomi delle sei vittime. Cinque abitanti di Mezzolombardo e uno di Mezzocorona.

Per Guido Dalrì questa commemorazione è stata senza dubbio una sofferenza, le sue lacrime erano lì a dimostrarlo, ma nello stesso tempo la condivisione di una memoria storica così tragica è per lui ragione di vita. Un dovere verso le sei vittime. Un dovere verso la sua giovanissima amica “Midi”, compagna di giochi.

Il ricordo di quella tragica giornata, di quei tremendi momenti, Guido Dalrì lo ha voluto imprimere qualche anno fa in una pubblicazione, un libretto di poche, intense pagine intitolato “Un giorno che non ho mai dimenticato”. Ci sono le foto delle sei vittime. C'è il racconto appassionato e dettagliato di quei momenti orribili. Ci sono foto storiche. Ricordi di un bambino di 10 anni che assistette all'orrore. “Per tanto tempo – si legge alla fine del libretto – non ero riuscito a raccontare la mia tragica esperienza, ma mi sentivo in dovere di non lasciare nell'oblio le vite di questi fratelli. Possa il mio sforzo non essere stato vano”.



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