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Torre Aquila? È a Castel Caldes

ven 28 apr 2023 16:04 • By: Lorena Stablum

Open To Meraviglia “riscrive” la storia dell’arte del Trentino

VALLI DEL NOCE. Divertente è divertente. Anche se a volte le informazioni che vi si ricavano sono quantomeno fantasiose, se non incredibili. Dopo aver letto sui quotidiani la notizia delle “imprecisioni” riportate dal mega portale online “Open to Meraviglia”, anche noi della redazione di NOS Magazine abbiamo vistato il sito e ci siano divertiti a scovare errori e approssimazioni nelle descrizioni dei luoghi, dei punti d’interesse della Val di Sole e della Val di Non. E manco a dirlo… ne abbiamo trovate delle belle.

La più clamorosa? La descrizione di Castel Caldes, che da maniero rinascimentale è diventato un “gioiello gotico del Trentino”. E fin qui, vabbè, potrebbe trattarsi di un peccato veniale. Ma c'è di più! Il castello è diventato addirittura il Museo del Buonconsiglio.

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 Ma, man mano si prosegue nella lettura, si arriva a un punto… di non ritorno. A una vera e propria riscrittura della storia dell’arte trentina con la collocazione di un gioiello, questo sì, del gotico internazionale come Torre Aquila, a Caldes. Secondo il portale voluto dal Ministero retto da Daniela Santanché, è ora possibile visitare il meraviglioso Ciclo dei Mesi proprio nel maniero della bassa Val di Sole. “Appena fuori dal Castello potrete entrare anche nella Cappella della Natività di Maria, una suggestiva chiesetta dedicata alla Beata Vergine Maria – si legge infatti -. Salendo sulla Torre Aquila (che in inglese diventa Eagle Tower, ndr), oltre ad ammirare gli splendidi affreschi del Ciclo dei Mesi, potrete godere dell’incantevole panorama offerto dal paesaggio circostante”.

Ma se si prosegue nella navigazione, sono altre le imprecisioni che saltano agli occhi: il lago di Tovel, con i suoi “miseri” 0,38 chilometri quadrati, diventa il più grande lago naturale del Trentino quando, in realtà, il più grande, con 5,6 chilometri quadrati, è quello di Caldonazzo; in Val di Rabbi, invece, l’ospite troverà “diversi percorsi Kneipp” (finora, ne esiste solo uno, ma perché porsi dei limiti?) e, a Ossana, “merita una visita la Casa degli Affreschi”, per la gioia dell’amministrazione comunale che tanto si è spesa per un progetto di recupero e di restauro, ma che tuttora, purtroppo, rimane solo un sogno.



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