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Quasi 2.500 persone per la storia dell’Acqua Forta a Peio Fonti

mar 08 set 2020 17:09 • By: Lorena Stablum

Chiude giovedì la mostra organizzata dall’associazione culturale Fil di Fer

Il turismo termale (ph. Susanna Cangini)

Una mostra non è uno spettacolo teatrale. Ma può essere comunque un modo altrettanto emozionante e curioso di raccontare una storia. In un’estate in cui tutti gli eventi si sono fermati per lasciare il passo a mascherine, igienizzanti e al distanziamento personale, la neonata associazione culturale Fil de Fer non si è arresa alla situazione attuale e, sebbene non abbia potuto mettere in scena una nuova rappresentazione teatrale, ha comunque voluto regalare agli ospiti della Val di Peio un percorso di conoscenza di uno dei doni più preziosi del territorio. È proprio l’acqua forta, l’acqua ferruginosa conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà curative e termali, a essere al centro della mostra en plein air che fino a giovedì 10 settembre si sviluppa lungo le vie di Peio Fonti.

L’esposizione, già visitata da quasi 2.500 persone, tra adulti e bambini, è divisa in più sezioni e, grazie a documenti, fotografie, oggetti d’epoca e filmati, racconta le vicende legate allo sfruttamento delle acque minerali in Val di Peio, dall’antichità fino ai giorni nostri.

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Si parte dalla storia delle fonti, che in valle sono ben sette, con la narrazione delle principali caratteristiche terapeutiche dell’acqua e la nascita, nel corso dell’Ottocento, di un turismo d’élite, per arrivare all’imbottigliamento e commercializzazione dell'Antica Fonte a partire dal 1846, quindi del Fontanino di Pejo e del Fontanino di Celentino, dei loro successi alle esposizioni universali, come ad esempio, in quella di Parigi del '900, e, infine, terminare alla nascita dell'Idropejo spa nel 1941 a Padova. In Piazza Antica Fonte, un video non stop propone quindi il montaggio, curato da Luigi Pepe, di una serie di spezzoni di film degli anni '60, '70 e '80 del Novecento nei quali compare la pubblicità di prodotti Pejo.

Ideata dall’associazione Fil di Fer, la mostra si avvale del finanziamento della Fondazione Caritro e del sostegno del Comune di Peio, Idropejo srl, associazione Linum, Bim dell’Adige, alcuni operatori di Peio Fonti, Pejo Funivie, Terme di Pejo e Cassa Rurale Val di Sole.

La pubblicità (ph. Susanna Cangini)

Fondata a febbraio, l’associazione Fil de Fer nasce dall’esigenza sentita dal Gruppo teatrale dell’Ecomuseo della Val di Peio di una maggiore autonomia gestionale e finanziaria per il raggiungimento degli obiettivi statutari. Opera prevalentemente in ambito teatrale con focus sulle vicende storiche e folkloristiche della Val di Peio. Negli anni ha promosso rappresentazioni teatrali come la “Santa Lucia nera”, “Il mistero di Pegaia” e “Una Comunità sul fronte – la Val di Peio e la Grande Guerra”.



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