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Annibale Salsa: viviamo un lockdown ursino

sab 13 mag 2023 10:05 • By: Alberto Mosca

Tanta partecipazione al teatro di Malé per l'assemblea del Comitato Insieme per Andrea Papi. Tra le proposte una commissione d'inchiesta su Life Ursus

MALÉ. Teatro comunale pieno ieri sera per l’incontro pubblico del comitato “Insieme per Andrea Papi”. Condotta da Sandro de Manincor, l’assemblea ha rappresentato un momento seguito anche online (erano oltre 150 le persone collegate via Youtube) per presentare le iniziative del comitato spontaneo nato per chiedere “dignità e giustizia” per Andrea Papi, vittima dell’orsa JJ4 all’inizio di aprile, ma anche per raccogliere nuove adesioni. Prossimamente altri appuntamenti saranno organizzati a Mezzana e Vermiglio.

In apertura, la sindaca Barbara Cunaccia ha ribadito la necessità di “riprenderci la nostra montagna”, liberandosi da quello più tardi Annibale Salsa avrebbe definito un “lockdown ursino”.

Quindi Carlo Papi, padre di Andrea, è intervenuto per salutare e ringraziare i tanti presenti e il comitato, chiedendo con forza la definizione delle “responsabilità e dei responsabili, costi quel che costi”.

Pierantonio Cristoforetti, presidente del comitato, ha poi illustrato gli obiettivi dati per statuto e riassumibili in tre punti fondamentali: sostenere economicamente e moralmente la famiglia Papi e aiutarla nelle azioni legali che si prospettano, anche al fine di ottenere un giusto risarcimento; promuovere iniziative di conoscenza, inchiesta e proposta sulla popolazione di grandi carnivori in Trentino e sulle cause e le responsabilità; per arrivare alla radicale ridefinizione del progetto Life Ursus ma anche con l’istituzione di una commissione d’indagine provinciale che faccia luce e chiarezza su come sono andate realmente le cose dal 1999 a oggi.

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Per questo il comitato si muove su più fronti: con le serate pubbliche e con la raccolta fondi, che al momento è arrivata a circa 40.000 euro.Inoltre, ha detto Cristoforetti, il comitato parteciperà alla manifestazione promossa a Trento per il prossimo 20 maggio.

Apprezzato l’intervento di Annibale Salsa, che ha parlato di una “sacralizzazione di certi animali in una società secolarizzata, una nuova idolatria”, ma anche centrato l’attenzione sulla “montagna reale”, non quella mitizzata e idealizzata (“Chiedete a Walt Disney” ha detto), con un approccio “scientifico e non certo ideologicamente dogmatico” come quello che domina i dibattiti anche televisivi. Una montagna fatta di comunità, lavoro, diritti secolari che vanno fatti rispettare, a partire dai “diritti di uso civico regolati dal diritto privato”, ma anche appellandosi a san Romedio per l’orso e a san Francesco per il lupo…

Infine, un acceso dibattito ha toccato i temi ormai consueti da inizio aprile a questa parte: dall’impossibilità di godere il bosco a scopo lavorativo e ricreativo, a partire da allevatori e contadini, ai timori per il turismo e al rischio che corre mezzo secolo di sviluppo, fino alle rivendicazioni autonomistiche e alle esplicite accuse a quanti, a livello di istituzioni provinciali, in questi anni hanno nascosto informazioni se non mentito sulla reale situazione dei grandi carnivori in Trentino e in Val di Sole.

Un cammino da percorrere però “con proposte serie” ha ammonito Gianni Kessler, “per tutelare la dignità e l’onorabilità di queste valli”.



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