mar 06 giu 2023 07:06 • Dalla redazione
Per l’associazione 'la paura rimane l’unico tema proposto'
TRENTO. A due mesi dalla tragedia di
Caldes le Associazioni WWF Trentino ODV e Io non ho paura del lupo APS
esprimono in un comunicato stampa “tutto il loro disappunto in merito a quello
che è l’operato della Provincia di Trento rispetto alla carenza di
iniziative messe in atto allo scopo di informare, educare e lavorare per
la coesistenza tra uomo e grandi carnivori”.
“Sessanta giorni dopo – si legge - lo scenario è desolante: non solo ad oggi
non risultano messe in atto sostanziose iniziative culturali dedicate ai
cittadini, ai portatori di interesse e ai turisti per informare rispetto
alla presenza di orso e lupo, alle buone pratiche e ai
comportamenti corretti da adottare nelle aree di presenza, ma risulta
evidente come non esista alcuna progettualità da parte degli uffici
Provinciali per sviluppare e proporre ai cittadini iniziative rispetto a
questi temi in un periodo tanto delicato e all’inizio della stagione turistica.
Ad oggi sul territorio provinciale nulla è cambiato e non si tratta solo della
cronica mancanza di informazione, diritto di ogni cittadino: ad una segnaletica
insufficiente ed inadeguata nelle aree di presenza del plantigrado si
affianca la perpetua carenza in molte aree di cassonetti a prova d’orso,
ingrediente fondamentale per scongiurare potenziali situazioni critiche,
così come, dopo 60 giorni resta eternamente in sospeso anche l’adozione
del bear spray, a dimostrazione dell’incapacità politica di risolvere una
questione importante di concerto con il Governo nazionale con cui
l’Amministrazione Provinciale condivide le forze di maggioranza.
Tra le poche iniziative intraprese dalla PAT nelle scorse settimane – continua -
stona ancor di più l’incontro di concertazione convocato con le categorie
interessate per parlare di Grandi Carnivori, evento a cui però non sono
state invitate le Associazioni Ambientaliste, realtà che da sempre si
occupano di fauna e ambiente in Trentino e tra i primi portatori di interesse
sul tema; per completezza di informazione sono state invitate all’evento
l’Associazione Vignaioli del Trentino, l’Associazione Trentina dell’Edilizia
e la Croce Rossa Italiana.
La paura ad oggi rimane il tema principale, e viene alimentata attraverso
iniziative discutibili che non trovano alcun riscontro nella Scienza e
nelle esperienze delle altre regioni italiane, come le recenti modifiche
al protocollo per i soccorritori impegnati nelle operazioni notturne, secondo
il quale ogni intervento verrà valutato ‘caso per caso’ rispetto alla presenza
di grandi carnivori in zona. Questo tipo di iniziative non solo sottolinea
ancora una volta la totale inadeguatezza gestionale e la mancanza di
conoscenza del Dipartimento della Protezione civile (a cui è stato accorpato il
Servizio foreste e fauna) rispetto al tema dei grandi carnivori, ma imbarazza i
volontari e i professionisti del soccorso che del Trentino sono fiore
all’occhiello e che si sacrificano ogni giorno per intervenire in caso di
bisogno, in ogni condizione e con le opportune valutazioni di sicurezza.
Il lupo – aggiunge la nota - è presente sulle Alpi da oltre 30 anni, da 11 in
Trentino, mentre nel resto d’Italia è spesso presente da decenni con densità
decisamente superiori a quelle locali, eppure non è nota alcuna
limitazione relativa alle attività di soccorso rispetto alla presenza sia del
lupo, sia nelle Regioni interessate dalla presenza dell’orso bruno
(Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Abruzzo, Molise,
Marche, Lazio).
Concludendo, come Associazioni e come cittadini non possiamo che augurarci un
repentino cambio di rotta che rimetta davanti ai proclami della fallimentare
gestione provinciale dei grandi carnivori la competenza, la serietà e la
conoscenza scientifica nel rispetto di tutti coloro che hanno diritto di
essere informati, per imparare a coesistere e per conoscere quegli animali
con cui conviviamo da tanto tempo e con cui continueremo a condividere
gli spazi anche nel futuro”.