sab 07 mar 2020 13:03 • Dalla redazione
Un’Italia forte come non mai ai Mondiali Invernali per Trapiantati
Sono state ben 13 le medaglie conquistate dai quattro atleti dell’associazione sportiva Transplant Sport Club Alto Adige, componenti della Nazionale Italiana, ai recenti Mondiali Invernali per Trapiantati a Banff (Canada) svoltisi dal 23 al 28 febbraio.
Con umiltà, dedizione e passione oltre ogni più rosea aspettativa il solandro Marco Panizza, insegnante della scuola Alberghiera Enaip di Ossana, il noneso Erminio Rigos e gli altoatesini Eugen Vikoler e Günther Folie hanno voluto lanciare, a suon di vittorie e podi, alla comunità intera il messaggio che “il trapianto è vita”.
Panizza ha conquistato 2 ori nello sci di fondo (5 km e 1h a tecnica classica) e due argenti nel biathlon e nella corsa con le “ciaspole”. L’amico e “fratello nel trapianto” Erminio Rigos, che lavora come barista a Fondo, ha strabiliato sulle piste dell’Alberta in Canada ottenendo 2 ori nelle discipline a lui più care, slalom gigante e slalom parallelo, mentre nello speciale e nel supergigante si è accontentato, per così dire, di due terzi posti.
Il pusterese Eugen Vikoler, alla sua prima esperienza, ascoltando i consigli dei due trentini non si è fatto certo intimidire e ha così tagliato per primo il traguardo sia nella corsa con le ciaspole che nel biathlon. Altri tre argenti sono stati conquistati nello sci di fondo e nel parallelo con lo snowboard. L’atleta della Val Passiria, Günther Folie, alla sua prima esperienza mondiale, pur non riuscendo a conquistare alcuna medaglia di valore, ha espresso sempre con la sua simpatia, impegno, passione e un cuore grande, come il cuore che gli è stato trapiantato alcuni anni fa a Padova.
Dopo anni di sofferenza, causa continue dialisi, il loro impegno si è trasformato in azioni concrete volte alla promozione per la donazione di organi e tessuti. Nonostante i grandi risultati, per i quattro atleti della nazionale trapiantati nella vita, come nello sport, non è importante il risultato finale, bensì il percorso di avvicinamento al traguardo; non è la meta che dà soddisfazione, bensì la strada percorsa insieme. Oggi più che mai occorre agire, offrire un esempio e questo è quanto sono riusciti a dare.
“Quando mi trovo con i miei amici trapiantati – afferma Panizza, che da quattro anni è anche il vicepresidente dell’associazione sportiva Transplant Sport Club - quello che mi unisce a loro è un’amicizia fatta di entusiasmo generoso, di grande e disinteressata disponibilità, di appassionata condivisione, di serietà, di un affetto schietto e senza inutili fronzoli. Nelle serate in cui vengo invitato il mio intento è quello di testimoniare la gioia di vivere dopo aver ricevuto un grande dono. Per me oggi è fondamentale far capire quanto sia importante fare una scelta consapevole a favore della donazione di organi e tessuti. Praticare più attivamente lo sport e promuovere in più forme la donazione degli organi è pertanto il mio primo obiettivo. Viva il trapianto, viva la vita e viva lo sport!”.