mer 23 ago 2023 09:08 • Dalla redazione
Focus su nuove varietà, architettura degli impianti, distruzione sostenibile dei prodotti fitosanitari
DENNO. Si è svolto l'incontro “Porte aperte al frutteto sperimentale” dove i frutticoltori trentini sono stati aggiornati sui risultati delle sperimentazioni condotte dalla Fondazione Edmund Mach durante l'annata 2023. Quattro i focus tecnici della giornata: le innovative tecniche di distribuzione dei prodotti fitosanitari, le nuove varietà Club introdotte da APOT, l'architettura degli impianti con particolare riferimento alla forma di allevamento ’’guyot’ e le nuove varietà di melo, di elevata qualità e dotate di resistenze genetiche, frutto del programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di 230
frutticoltori, è stato aperto dal direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri, presente con il dirigente del Centro
Trasferimento Tecnologico, Maurizio
Bottura.
Tecniche di distribuzione innovative
La strategia europea per razionalizzare l’uso dei prodotti fitosanitari mira
soprattutto alla riduzione del loro impiego. Per questo motivo risulta necessario
individuare nuove soluzioni anche sul versante della tecnica di applicazione
dei mezzi di difesa delle colture. Infatti, da alcuni anni, è in corso alla FEM
una sperimentazione di impianti a punto fisso appositamente progettati (sistema
S.O.PH.I.A. realizzato in collaborazione con Netafim). Tale soluzione si sta
dimostrando una valida alternativa al classico atomizzatore, specie nella
difesa tempestiva dalla ticchiolatura, ma anche nelle strategie standard che
prevedono l’impiego di prodotti preventivi o curativi. I sistemi sovrachioma
possono favorire una maggiore efficienza d’uso di determinati prodotti.
Inoltre, il trattamento di appezzamenti in aree declivi può risultare più
sicuro anche per la tutela dell’operatore che non sale sulla trattrice.
Ed
ancora, la modalità di trattamento, che non prevede l’ausilio dell’aria e
l’operatività ridotta a pochi minuti della fase di distribuzione, può ridurre
il rischio di fenomeni di deriva della miscela fitosanitaria.
Nuove varietà club
Nell’azienda sperimentale FEM, in località Piné di Denno, sono presenti
numerose parcelle delle nuove varietà Club recentemente introdotte da APOT. Su
questi è stato possibile, negli ultimi anni, impostare diverse attività
sperimentali di approfondimento agronomico. Le informazioni tecniche raccolte
da queste prove, assieme alle esperienze di campo impostate sul territorio,
sono la base dell’attività di consulenza specifica sulle nuove varietà. La
corretta gestione della carica produttiva è, infatti, uno dei fattori maggiormente
determinanti per ottenere costantemente negli anni frutti di elevata qualità.
Architettura degli impianti:
il frutteto multiasse ‘’guyot’’
Da più di 15 anni presso la Fondazione Mach vengono condotte prove inerenti
alla forma di allevamento del melo. Da questa sperimentazione è nato il sistema
denominato guyot che sta destando interesse a livello internazionale. Il guyot
è costituito da un cordone orizzontale permanente che si sviluppa lungo il
filare e da un numero variabile di assi verticali semipermanenti distanziati di
circa 20 cm fra loro.
Le produzioni dal punto di vista quantitativo sono paragonabili agli odierni
standard a patto che vi sia un corretto rapporto fra larghezza della strada ed
altezza della pianta, si registra una minor resa nei primi anni
proporzionalmente al minor numero di piante impiegate ad ettaro. La qualità dei
frutti è elevata e particolarmente omogenea. Nei primi anni questa forma di
allevamento richiede più manodopera e buone conoscenze tecniche, a frutteto
formato invece i tempi di gestione sono decisamente ridotti. Dal punto di vista
ambientale emergono diversi punti favorevoli: la parete stretta, continua e
contenuta in altezza necessita infatti di una minor quantità ad ettaro di
prodotti fitosanitari e consente una loro applicazione in modo più mirato
riducendo decisamente i fenomeni di deriva.
Innovazione varietale:
miglioramento genetico del melo
Nel frutteto di Denno sono presenti selezioni ottenute dal programma di
miglioramento genetico iniziato nel 1999. Le selezioni presentano diverse
caratteristiche, come la resistenza alle principali malattie fungine del melo,
costanza di produzione, portamento della pianta per eventuale coltivazione a
parete tramite nuove tecniche, come il guyot. Tutte queste selezioni, non ancora
registrate e quindi ancora in fase sperimentale, si potranno in prospettiva
proporre come varietà innovative e idonee ai diversi ambienti di coltivazione.
Durante l'incontro sono state illustrate le caratteristiche principali di una
decina di possibili nuove varietà, riguardanti le resistenze e comportamento
agronomico riscontrato nelle prime fasi di sperimentazione. Per abbreviare i
tempi di selezione, anche presso FEM vengono adottate tecniche di laboratorio
con l’impiego di marcatori molecolari. L’analisi in laboratorio di piccole
porzioni di vegetale permette di identificare i semenzali con il gene
d’interesse, fino dai primi stadi di germogliamento del seme.