TRENTO. Oltre 32mila interventi chirurgici e 15 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali in oltre 80 sedi aziendali, senza dimenticare gli oltre 14mila pazienti assistiti direttamente a domicilio. I numeri del 2025 restituiscono l’immagine di una sanità trentina solida e fortemente impegnata, capace di garantire volumi e qualità di assistenza elevati pur in un contesto segnato da alcune criticità, in particolare sul fronte del reperimento del personale. Un sistema che si conferma di eccellenza e che guarda al futuro con una sfida decisiva: l’avvio della nuova Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino. È questo il quadro emerso dagli interventi dei vertici della sanità trentina in occasione del tradizionale scambio di auguri natalizi nella sede centrale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Un momento di ringraziamento per tutto il personale e un’occasione per ripercorrere i passaggi più importanti dell’anno appena trascorso e tracciare le prospettive future, tra tutte l’avvio della nuova Asuit dal 1° gennaio 2026. Insieme al Consiglio di direzione di Apss guidato dal direttore generale Antonio Ferro erano presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Pat Andrea Ziglio e il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian. Allo scambio di auguri ai dipendenti hanno partecipato anche i presidenti e i rappresentanti degli ordini delle professioni della sanità.
Il 2025 è stato un anno di profondo cambiamento per Apss segnato da tre grandi sfide strategiche che continueranno a guidare l’azione di Apss anche nel corso del 2026 e che sono destinate a dare un nuovo volto alla sanità trentina. La prima riguarda la riorganizzazione complessiva dell’attività territoriale, con la progressiva attuazione del DM 77 e lo sviluppo di una rete di servizi sempre più capillare e vicina ai cittadini: Case della comunità, Ospedali della Comunità, Centrali operative territoriali, potenziamento delle cure domiciliari e delle cure palliative rappresentano pilastri fondamentali di un modello di assistenza orientato all’integrazione, alla prossimità e alla presa in carico continuativa delle persone.
Accanto a questo percorso, il 2025 ha visto un forte impulso alle progettualità legate al PNRR, che coinvolgono in modo trasversale numerose strutture aziendali: dal Dipartimento infrastrutture con l’ingegneria clinica al Dipartimento tecnologie con i sistemi informativi, dal Dipartimento approvvigionamenti ai servizi economici, finanziari e amministrativi di supporto, fino al Dipartimento risorse umane. È in corso un’operazione di portata storica per l’ammodernamento delle infrastrutture edilizie, impiantistiche e digitali di Apss: oltre un centinaio di interventi sono già stati avviati e impegnano quotidianamente decine di tecnici e amministrativi per garantire il rispetto dei tempi e la massima qualità nella realizzazione delle opere. Infine, il 2025 ha segnato l’avvio del percorso verso la nuova Asuit, un passaggio strategico che rafforzerà il legame tra assistenza, formazione e ricerca, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità delle cure, attrarre professionalità e valorizzare le competenze presenti sul territorio.
«Quanto realizzato nell’anno appena trascorso – ha dichiarato il direttore generale di Apss Antonio Ferro – è stato possibile innanzitutto grazie all’impegno quotidiano di tutte le professioniste e i professionisti che si sono spesi con responsabilità e dedizione per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Un contributo fondamentale è arrivato anche dal costante lavoro del Dipartimento risorse umane che attraverso la realizzazione di concorsi e procedure di reclutamento ha consentito di rafforzare gli organici e di ridurre al minimo le scoperture in tutti gli ambiti aziendali. Nel corso del 2025 sono stati assunti a tempo indeterminato 389 nuovi dipendenti, con l’ingresso di 55 dirigenti medici e 65 infermieri, a conferma dell’impegno concreto nel potenziamento delle risorse professionali. Prosegue in modo costante anche la ricerca di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per garantire risposte sempre più adeguate ai cittadini sul territorio.
In questo percorso si inserisce inoltre la recente sottoscrizione dei nuovi contratti di lavoro provinciali, sia per il comparto sia per la dirigenza: contratti di grande rilievo sotto il profilo economico, che rappresentano uno strumento importante per rendere l’Azienda più attrattiva e per rafforzare ulteriormente le politiche di reclutamento e fidelizzazione dei professionisti».
Nel 2025 sono stati gestiti 30 concorsi per dirigenti medici e sanitari, 21 concorsi per personale non dirigenziale (sanitari e tecnico amministrativi), 9 selezioni per direttori medici di struttura complessa, 3 concorsi per dirigenti amministrativi e tecnici, 4 concorsi per direttore d’ufficio. Gli ottimi numeri dei concorsi per le specialità più critiche in termini di carenza di professionisti danno il senso degli sforzi fatti: sono state 22 le domande per il concorso in ginecologia e ostetricia, con 11 candidati dichiarati idonei; 27 le domande per pediatria, con 15 candidati risultati idonei.
«A questi risultati – ha spiegato Ferro – ha contribuito in modo significativo anche la prosecuzione delle attività della Scuola di Medicina che, grazie alla collaborazione con l’Università di Verona e l’Università di Trento, ha consentito di affiancare all’Azienda nuovi ricercatori e professori, a garanzia della qualità dell’attività clinica e dello sviluppo della ricerca. Un percorso che ha portato all’ingresso di direttori di struttura complessa e non e che rafforza una sanità sempre più all’avanguardia per i cittadini trentini, rendendo l’Apss attrattiva anche per altri professionisti, compresi gli specializzandi che frequenteranno le strutture su tutto il territorio provinciale, e per i pazienti provenienti da tutta Italia. Ad oggi sono in servizio in Azienda 22 professori universitari e 2 ricercatori. La crescita e l’evoluzione di questi due pilastri fondamentali, i professionisti e le infrastrutture, rappresentano la leva principale per affrontare le grandi sfide che attendono la sanità pubblica nei prossimi anni. L’aumento dell’aspettativa di vita, insieme alla presenza di cittadini sempre più fragili e spesso soli, richiede risposte integrate, innovative e sostenibili. In questo percorso sarà determinante il lavoro congiunto con i colleghi della medicina convenzionata, con le strutture provinciali e territoriali impegnate nelle attività sociosanitarie e sociali e con tutti i professionisti che, a vario titolo, ruotano attorno ad Apss. Un ruolo fondamentale – ha concluso il direttore generale – spetterà anche ai cittadini, chiamati a essere parte attiva di questo cambiamento, attraverso stili di vita più sani e un coinvolgimento sempre più consapevole e responsabile nella tutela della propria salute e di quella della comunità».
«Abbiamo davanti a noi un anno di particolare importanza: dal 1° gennaio prende avvio la nuova Asuit. È il punto di arrivo di un percorso formale e legislativo complesso, che oggi diventa realtà grazie a un lavoro corale», ha dichiarato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. «Desidero ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a questo cammino lavorando con impegno e competenza a un progetto di visione che oggi offre una prospettiva importante alla sanità trentina. Determinante per raggiungere questo traguardo – ha sottolineato Fugatti – è stata la volontà e la collaborazione dell’Università, che ha reso possibile l’approvazione di una legge strategica per il futuro del nostro sistema sanitario». Infine, da parte del Presidente, un accenno anche al futuro Polo ospedaliero e universitario del Trentino, con un 2026 centrale per dare concretezza ad un progetto strategico: «il sistema sanitario trentino e la città di Trento hanno oggi bisogno di una nuova struttura ospedaliera. Ringrazio il personale dell’ospedale Santa Chiara perché, nonostante i limiti strutturali, continua a garantire ogni giorno servizi sanitari di alta qualità». Infine, il ringraziamento agli operatori e ai professionisti della sanità: «So bene che stiamo attraversando una fase complessa – ha concluso Fugatti – ma sono altrettanto consapevole che i cittadini trentini riconoscono la professionalità, la competenza e l’umanità che trovano nelle nostre strutture sanitarie.
Si sentono curati, protetti e accompagnati con attenzione».
Anche il Rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian è intervenuto per lo scambio di auguri, soffermandosi sul cammino che ha portato ad Asuit: «Nell’ultimo anno abbiamo compiuto passi importanti e significativi, frutto di un lavoro complesso che ha accompagnato la nascita della nuova Asuit. Quanto è stato realizzato nasce dalla consapevolezza che ciascuna istituzione, nel rispetto dei propri ruoli e della propria autonomia, ha saputo offrire un contributo fondamentale: l’Università, la Provincia e Apss. È proprio questo equilibrio, insieme a un forte senso di comunità trentina e a una collaborazione autentica tra le istituzioni, che ci consente di raggiungere risultati che in altri contesti non sempre sono possibili. Questo deve essere motivo di orgoglio per il Trentino. Il traguardo raggiunto – ha concluso il Rettore – è motivo di grande soddisfazione, ma non di compiacimento: dal 1° gennaio il percorso continua e ci attendono nuovi obiettivi da costruire insieme».
«Stiamo attraversando una fase di riforme e di profondo riordino del sistema sanitario e sociosanitario – ha dichiarato il dirigente generale del Dipartimento salute della Pat Andrea Ziglio – ma è importante ricordare che non sono le norme o i regolamenti, da soli, a fare la differenza. A renderli concreti sono le persone: le professioniste e i professionisti che ogni giorno lavorano nella sanità. I grandi cambiamenti che stiamo vivendo in questa fase cruciale hanno un elemento comune che li attraversa tutti: l’integrazione. Integrazione tra professionisti e cittadini, tra sanità e sociale, tra ospedale e territorio, tra Apss e Università, ma anche integrazione dei saperi, delle competenze e dei percorsi di cura. È questa la direzione verso cui stiamo andando e rappresenta un vero cambio di paradigma. Non lavoriamo più soltanto sulla cura della malattia, ma sul benessere della persona e dell’intera comunità, attraverso servizi sempre più coordinati, continui e vicini ai bisogni reali delle persone. Tutto questo – ha concluso Ziglio – è prima di tutto una sfida culturale, che richiede il coinvolgimento attivo dei cittadini, chiamati a ripensare il proprio rapporto con il sistema sanitario. Solo attraverso un’alleanza forte tra istituzioni, professionisti e comunità possiamo costruire una sanità capace di rispondere ai bisogni di oggi e a quelli di domani».
«Desidero soffermarmi su due temi che considero centrali – ha dichiarato l’assessore alla salute Mario Tonina – : l’avvio della nuova Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino e la recente chiusura dei contratti del comparto e della dirigenza medica. Due passaggi che rappresentano a pieno titolo un motivo di orgoglio trentino. La loro sottoscrizione non è un atto formale, ma un segnale chiaro di riconoscimento e di garanzia nei confronti delle tante persone che a vario titolo lavorano ogni giorno nella sanità. È il modo con cui la politica dimostra attenzione, sensibilità e rispetto verso il personale, che rappresenta un valore fondamentale del nostro sistema sanitario e un autentico motivo di orgoglio per il Trentino. Ma oggi – ha aggiunto l’assessore – è anche il momento di guardare avanti; nella seduta di Giunta abbiamo approvato oltre 40 delibere che contengono atti politici di visione e di prospettiva. Per il 2026 abbiamo previsto per Asuit risorse pari a 1 miliardo e 600 milioni di euro, a conferma della volontà di sostenere con forza il sistema sanitario provinciale. Tra queste delibere – ha concluso Tonina – ce ne sono alcune che guardano in modo particolare al futuro, come quella dedicata alla prevenzione, dove sarà strategico il gioco di squadra: Provincia, Azienda sanitaria, FBK e Università sono chiamate a lavorare insieme su un importante e innovativo progetto di prevenzione. È attraverso scelte condivise e atti concreti come questi che il Trentino può continuare a essere un laboratorio di innovazione. I risultati raggiunti in questi anni sono frutto di un lavoro corale e, anche in futuro, saranno il merito di istituzioni e persone che credono in questi percorsi comuni».

