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Cronache dal vaccino

mer 09 giu 2021 • By: Alberto Mosca

La mia prima dose, al Centro Vaccinale allestito nel CTL di Cles

CLES. Oggi ho fatto il vaccino. Embè, direte voi, a giusta ragione. Cionondimeno, due parole vanno dette. Arrivo al CTL di Cles con discreto anticipo, poco più dei cinque minuti consentiti, per evitare assembramenti. Ci sono poche persone in attesa e così anch’io, piazzatomi tatticamente all’ombra, alle 13.52 mi presento all’accettazione.

Temperatura presa, mani igienizzate, carte alla mano. Pochi secondi per un buongiorno sorridente, alcune istruzioni, bolli apposti per poi attivare i vari certificati di avvenuta vaccinazione e via, dal primo medico libero. Poco più in là, eccoli, in fila e a disposizione.

Controllo delle carte, conferma della somministrazione del vaccino Pfizer, qualche domanda e un augurio di buona vaccinazione e via, dall’operatrice che è già lì sulla porta dello stanzino, pronta in attesa.

Mi siedo tranquillo, il tempo di darmi il modulo per la seconda dose, prendere la siringhina e… zac. Fatto. Mi alzo e vengo invitato a fermarmi 15 minuti nell’ampia sala per riposare un attimo e verificare che non sopravvengano effetti immediati indesiderati. Sono le 13.57.

E qui in effetti l’occasione per qualche battuta e qualche risata arriva: “Vara ci, tuti col telefonin e nzuni con en liber…” attacca un dottore; ma pronto, uno ribatte che sullo smartphone si leggono anche i libri! “Me senti vecel” e giù a ridere.

Poi arriva un omone anziano, fresco vaccinato, che sta per uscire senza osservare il periodo di attesa. Prontamente ripreso da un operatore e richiamato all’ordine, si siede buonino brontolando un “Ma perché? Mi giai pressa!”. “E se ciàpes mal? Vos zugiàrte la pension?” lo apostrofa un amico lì presente. E in effetti appena prima, una persona aveva richiesto l’intervento del medico per un lieve malessere.

"Ch'el sta roba?" Un altro ha visto il QR Code sulla carta e chiede lumi al vicino che, prontamente, tecnologicamente avanzato, spiega con dovizia di particolari che è per i certificati vaccinali. "Ma serve el compiuter veh? O 'l smarfon...". L'altro non è convinto e sbuffa "Ah, sto olain che co..." Risate generali.

Non ci sono solo vaccinati nel gruppetto seduto e ben distanziato, ma anche chi ha accompagnato un amico o un parente e ora lo aspetta pazientemente. Un’altra fa presente che ci vorrebbe un po’ di musica, ma non da ballo, dato che bisogna stare fermi e seduti…

Bon. Sono le 14.12. Mi alzo anch’io, saluto ed esco. Lascio soddisfatto una struttura che è un orologio, gentile ed efficiente, che ogni minuto che passa ci avvicina alla fine di questo incubo chiamato Covid19…   


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