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La quota neve nelle Valli del Noce

gio 27 feb 2020 09:02 • By: Giacomo Poletti

Minore è il volume d'aria da raffreddare più i fiocchi riescono a scendere in basso

In val di Non molto spesso la quota delle nevicate risulta più bassa rispetto al resto del Trentino o quantomeno della vicina Piana Rotaliana. Ma quali sono i meccanismi che fanno scendere i fiocchi più o meno in basso rispetto alla fatidica linea dello zero termico (che è la quota, per capirci, alla quale troviamo 0° esatti)? Proprio le valli del Noce sperimentano spesso molteplici effetti a riguardo. 

Certo, in primis serve la materia prima, cioè la precipitazione che in questo 2020 (almeno alla data in cui stiamo scrivendo) latita. Ipotizziamo però che, un bel giorno, arrivi una perturbazione: solitamente in pieno inverno e dopo periodi sereni, la Val di Non e la Val di Sole possono trovarsi a quel punto letteralmente “colme” di aria fredda, notoriamente più densa rispetto all’aria calda e per questo stagnante nei fondovalle, con una marcata inversione termica; è il caso visto l’ultima volta, con la Rocchetta a fare da “tappo” morfologico alla massa fredda che non si disperde. In questo modo la neve scende beata sull’intero fondovalle. Certe volte, però, la quota neve è invece una “linea” sui versanti più o meno identica in tutte le vallate del Trentino, val di Non compresa. Come mai? Ciò accade quando manca il “lago di aria fredda” iniziale, solitamente in primavera o autunno quando l’effetto del sole sul suolo è ancora importante ed efficace. In quei casi, la differenza sulla linea della neve la può fare l’umidità, per un principio poco noto: se l’aria è molto secca, infatti, la neve scendendo verso il basso o sublima, oppure fonde ed evapora, entrambi fenomeni fisici che tolgono calore all’aria, raffreddandola. Se l’aria prima di una nevicata è quindi molto secca, ecco allora che la neve può scendere molto al di sotto dello zero termico in libera atmosfera, anche di 500/600 metri, tantopiù se la valle è stretta e riparata dal vento che potrebbe rimescolare l’aria: val di Sole e val di Pejo sperimentano spesso questo fenomeno, un po’ meno la più aperta val di Non specie in caso di venti orientali. Se l’aria è molto umida o nebbiosa già in partenza, non può invece esserci sublimazione o evaporazione, l’aria non si raffredda più di tanto e la quota neve resta poco sotto lo zero termico, al massimo 100/200 metri al di sotto.

Fenomeni curiosi, ben noti ai meteorologi e fondamentali per una buona previsione del limite delle nevicate!


Immagine tratta da: “Snow level forecasting methods and parameters; two practical examples on Eastern Italian Alps”, Arpa Veneto.



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