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Un settembre estivo

ven 09 ott 2020 15:10 • By: Giacomo Poletti

I contrasti meteo del Nord America

Settembre si sta rivelando un mese dai connotati estivi: non c’è ancora traccia di un calo di temperatura vero, “autunnale”, simile a quello che fino a una ventina di anni fa era praticamente la norma. Impossibile, da europei, non restare affascinati da ciò che invece è avvenuto negli Stati Uniti fra il 6 e l’8 settembre. Vi piacerebbe vivere in un posto dove alla domenica si toccano i 36° e al martedì mattina ci si sveglia sotto una bufera di neve? Tutto questo è successo davvero! A Denver, capitale del Colorado (città da oltre 700.000 abitanti a 1600 m di quota) una colata di aria artica ha infatti portato la neve a poche ore da una ondata di caldo estremo. La cosa notevole è che il tutto è avvenuto in meno di una giornata: le variazioni meteo repentine sono tipiche della pianura compresa fra le Montagne rocciose e gli Appalachi, soprattutto lungo il corso del Mississippi, una fascia di territorio conosciuta come Tornado Alley proprio per la formazione di temporali violentissimi.

Ma come mai gli Stati Uniti vedono contrasti meteo così vigorosi rispetto all’Europa e al Trentino? La spiegazione sta innanzitutto nella geografia. Guardate le immagini: a nord del nostro continente c’è innanzitutto mare. Si tratta del Mare del Nord e dell’Atlantico Settentrionale, ben mitigati dalla nota Corrente del Golfo. Il più grande regolatore del clima europeo è proprio l’Atlantico: i flussi dominanti da ovest portano spesso aria oceanica sul Vecchio Continente, mitigandolo. Per di più, Pirenei, Alpi e Carpazi costituiscono delle barriere per gli scambi fra masse polari e aria africana. Le condizioni sono quasi opposte negli Stati Uniti. In primis, la lunga catena delle Montagne Rocciose isola il Pacifico dall’entroterra: nessun effetto mitigatore dell’oceano, quindi. La grande pianura americana si estende dal caldo Golfo del Messico alla rigida tundra canadese senza alcun rilievo degno di nota. I movimenti dell’aria in senso nord-sud (meridiano) sono straordinariamente favoriti. Assistere a crolli o aumenti di temperatura repentini in base alla massa d’aria in arrivo è facile. Denver è passata così da una torrida massima di 34°, nel pomeriggio di lunedì 7 settembre, alla pioggia e al vento da nord nella notte. L’alba di martedì è stata pittoresca, con temperatura in repentino crollo a 0° e neve su tutta la città!



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